Bassano Romano: 16enne investita davanti a scuola, Gaia muore dopo cinque mesi
La dirigente dell'istituto Meucci, Laura Pace Bonelli, ricorda Gaia Punzi: "Ha amato la vita e ha lottato. Grazie per ogni gesto e sorriso che ci hai regalato"
Studentessa investita davanti a scuola a Bassano Romano, Gaia Punzi muore dopo cinque mesi. "Gaia ha amato la vita e ha lottato. Grazie per ogni gesto e sorriso che ci hai regalato", scrive in una lettera la dirigente dell'istituto superiore Meucci, Laura Pace Bonelli, a nome anche del personale docente e non.
L'incidente il 10 marzo scorso, pochi giorni prima che la ragazzina, di Bracciano, compiesse 16 anni. Scesa dal pullman in prossimità della scuola per entrare in classe, poco prima delle 8 è stata travolta da un'auto in via San Vincenzo. Il tutto è accaduto davanti agli occhi di molti studenti e genitori, con l'automobilista che si è subito fermato a prestare soccorso.
La 16enne è poi stata presa in carico dal personale sanitario del 118 che l'ha trasportata in eliambulanza al policlinico Gemelli di Roma in codice rosso. Le sue condizioni di salute sono apparse subito critiche. Per i rilievi sono intervenuti i carabinieri e gli agenti della polizia locale.
Il cordoglio della preside
Il Meucci è chiamato in questo giorno tremendo ad affrontare nuovamente un immenso dolore. Oggi, 30 agosto, dopo cinque mesi di fisioterapie, di degenza nel reparto rianimazione, di esempio nell'amare la vita e lottare per questa, di esempio nell'amare i suoi familiari, nell'amare i suoi compagni, nell'amare i suoi docenti e la sua scuola, la cara, dolce, forte Gaia ha dato il saluto al mondo terreno.
È molto difficile esprimere in poche righe ciò che ognuno di noi sta accusando di fronte al destino che ha caratterizzato la breve vita della vivace Gaia. Sì, Gaia era proprio come il suo nome. Sempre pronta a sorridere, a relazionarsi con i suoi amici, a pronunciare la sua battuta. Felice e serena, ogni giorno si predisponeva ad affrontare il viaggio che la doveva portare alla sua amata scuola e qui, allegra con le sue compagne, esprimeva tutta l'effervescenza del suo carattere. Ecco, ognuno di noi deve continuare a ricordarla in questo modo, anche se ora il dolore prende il sopravvento.
Io avrò sempre con me il messaggio che, pochi giorni prima di lasciare l'ospedale, Gaia mi aveva inviato confidandomi la felicità di sentirsi bene nonostante le difficoltà nel parlare. Il suo viso radioso, tornato a brillare dopo i lunghi giorni di fisioterapia, era un inno alla vita. Una vita che troppo presto ha visto arrivare l'ultima fermata.
Cara Gaia, sentirai la voce che si eleva da parte mia, da parte di tutti i tuoi professori, compagni, amici. Una voce che non smetterà mai di gridare grazie per ogni gesto, per ogni giorno, per ogni sorriso che ci hai regalato.