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Giovedì, 25 Aprile 2024
STORIA, ARCHEOLOGIA,TERRITORIO / Farnese

Spade, scramasax e spilloni nella nuova mostra del Museo Civico di Farnese: ecco i recenti ritrovamenti

Sono stati presentati mercoledì nella sede della Selva del Lamone dalla direttrice del Museo e dagli archeologi e funzionari della Soprintendenza

E’ stata presentata mercoledì scorso, nella sede della Selva del Lamone a Farnese, la nuova esposizione del Museo Civico. Il corredo proveniente dalla Chiusa del Belli è stato introdotto in una interessante conferenza in cui Caterina Pisu, direttrice del museo, Alessia Savi Scarponi, archeologa e Simona Carosi, funzionario archeologo Sabap Viterbo e Etruria Meridionale, hanno raccontato la storia antica delle sepolture oggetto di scavi e le vicende che hanno coinvolto il corredo ritrovato. In sala anche il sindaco Giuseppe Ciucci e la consigliera Liana Nucci. “Un territorio come il nostro, così ricco di importanti testimonianze storiche e archeologiche – ha detto la delegata alla cultura Nucci -  necessita di una particolare attenzione. Il Museo civico perché offre un panorama delle ricerche archeologiche che si sono susseguite in questi anni. Aggiungere un nuovo tassello è per noi motivo di orgoglio, stiamo lavorando per migliorare l’offerta museale”.

Museo Civico Farnese

Simona Carosi ha raccontato i motivi per cui si è deciso di portare il corredo al Museo Civico. “Parlando con Alessia Savi Scarponi, ho percepito la sua preoccupazione per il corredo rinvenuto- ha raccontato la Carosi- Poco tempo mi hanno contattata da Grosseto dove stavano organizzando una mostra sui Longobardi, chiedendomi alcuni pezzi in prestito. A quel punto il corredo è stato pulito e restaurato e dopo essere stato in esposizione in Toscana è stato posizionato nel Museo Civico”. Alessia Savi Scarponi, aiutata da un powerpoint corredato di slide, ha invece raccontato la storia ricostruita dei popoli antichi di cui è stata rinvenuta sepoltura sul territorio.

Gli scavi, condotti dalla Soprintendenza Archeologica per l’Etruria meridionale, hanno riportato alla luce sei tombe: quattro appartenenti a maschi adulti armati, una femminile e una infantile. Gli individui sepolti nella necropoli erano disposti nella fossa con il capo rivolto ad ovest e vestiti del proprio abito quotidiano, con alcuni elementi che sono considerati marcatori sociali, cioè che ne identificano il ruolo all’interno della comunità: tra questi vi è lo scramasax, un coltellaccio con lama ad un solo taglio, che connota la condizione di uomo libero in armi. Un altro oggetto, che aveva anche la funzione di proteggerlo nell’aldilà, era la cintura per la sospensione delle armi, spesso deposta vicino al defunto. La nuova esposizione museale presenta alcuni oggetti del corredo funebre rinvenuti nella tomba maschile 1 e nella tomba femminile 5, entrambe risalenti al VII sec. d. C. Tra gli oggetti che componevano il corredo maschile vi era la spatha, ovvero una spada lunga a due tagli (lunga cm 92) utile nei combattimenti a terra (rinvenuta lungo il fianco destro dell’inumato, deposta con la punta rivolta ad est), e lo scramasax, deposto accanto al braccio sinistro, il cui manico, in materiale deperibile, è scomparso, lasciando scoperto il codolo, compreso di fermamanico in ferro. 

Dopo la conferenza è stato possibile visitare la mostra e la teca contenente il nuovo corredo.

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