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Confiscati beni per 180 milioni di euro a due fratelli imprenditori edili, nel maxisequestro un immobile a Bassano Romano

La misura è stata eseguita dai militari della guardia di finanza che hanno condotto le indagini | VIDEO

Confisca di beni per 180 milioni di euro a due fratelli, imprenditori nel settore delle costruzioni edili. Confiscato un immobile anche a Bassano Romano. Lo ha disposto il tribunale di Roma - Sezione specializzata in misure di prevenzione, insieme alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di anni due.

A condurre le indagini gli specialisti del Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Roma, svolte su delega della procura. "Gli approfondimenti - spiegano i militari - traggono origine da una richiesta di ammissione al concordato preventivo di una società edile gravata da oltre 112 milioni di euro di debiti. È emerso che i due imprenditori avrebbero pianificato operazioni contabili e finanziarie, in gran parte fittizie, volte a rappresentare all’esterno una situazione patrimoniale florida e redditizia, idonea in prima istanza a ottenere agevolmente finanziamenti dagli istituti bancari e successivamente a persuadere i creditori della bontà dei piani concordatari adottati, in modo così da eludere la procedura concorsuale".

La confisca "pone in luce - sottolinea la guardia di finanza - una significativa sproporzione tra fonti di reddito lecite, attività economiche esercitate e complesso patrimoniale posseduto, direttamente ovvero indirettamente. La misura di prevenzione patrimoniale - aggiungono gli investigatori - è anche frutto delle evidenze di procedimenti penali nei quali i due costruttori sono stati sottoposti agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta in concorso".

Le indagini economico-patrimoniali delle fiamme gialle "hanno inoltre consentito di tracciare - aggiungono i militari -, in capo ai nuclei familiari dei proposti, la disponibilità di ingenti fonti reddituali di derivazione illecita frutto di condotte distrattive in danno delle società fallite. Tali proventi sono confluiti, attraverso molteplici operazioni economiche, nelle società destinatarie del provvedimento. Le innumerevoli aziende facenti capo ai soggetti destinatari della misura sono risultate tra loro interconnesse attraverso l’utilizzo di prestanome e di complessi stratagemmi contabili".

Il patrimonio, già oggetto a dicembre 2021 di sequestro preventivo ai sensi del codice antimafia, è costituito da partecipazioni societarie nei settori dell’edilizia e dell’immobiliare in genere, 40 immobili (anche di pregio e adibite a uso ufficio) ubicati a Roma, Anzio, Fiuggi, Fiumicino e Bassano Romano, disponibilità finanziarie e 20 auto di lusso (tra cui, Lamborghini, Mercedes e Bmw). È stato stimato in oltre 180 milioni di euro.

Il provvedimento in questione è il risultato dell’impegno del Tribunale di Roma, della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza nel quadro delle strategie di aggressione patrimoniale dei beni acquisiti da soggetti che vivono abitualmente con i proventi di attività delittuose o che rappresentano il frutto o il reimpiego di attività illecite.

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