Brucia la valle del Mignone. Sulla Martana fuoco minaccia centrale idroelettrica, azienda e agriturismo
Due incendi ieri hanno messo a dura prova vigili del fuoco e volontari della protezione civile, che per domare le fiamme hanno impiegato tutto il giorno e richiesto il supporto di mezzi aerei. Bruciati 80 ettari di terreno
La Tuscia continua a bruciare senza sosta. Nella giornata di ieri, giovedì 4 agosto, due incendi di importanti dimensioni hanno richiesto l'ennesimo sforzo di vigili del fuoco e volontari della protezione civile. Ad andare in fiamme sono stati 80 ettari di terreno tra la valle del Mignone e la Martana.
Incendio nella valle del Mignone
L'incendio tra Tarquinia e Monte Romano è divampato alle 10,30 ed è stato domato solo alle 21,30. Hanno preso fuoco 50 ettari di terreno, tra bosco e sterpaglie nella valle del Mignone, che hanno richiesto l'intervento dei pompieri (partenza boschiva), dei volontari dell'Aeopc di Tarquinia (quattro squadre) e del gruppo di Allumiere. Per domare le fiamme sono stati impiegati autobotti, tra cui una di 7mila litri della Aeopc di Tarquinia, due elicotteri e un Canadair gestiti dal direttore operazioni spegnimento dei vigili del fuoco. Sul posto anche i carabinieri forestali e gli agenti di polizia locale. L'area è stata giudicata "sotto controllo", nonostante resti ancora monitorata, solo stamattina, dopo che vigili del fuoco e l'Aeopc hanno bonificato i punti dove erano rimasti piccoli focolai.
Incendio sulla Martana
Nel primo pomeriggio, inoltre, pompieri e protezione civile sono intervenuti sulla strada provinciale 2 Martana, nel comune di Tuscania ma al confine con Marta. I vigili del fuoco di Viterbo, Gradoli e Tarquinia fino a sera hanno fronteggiato le fiamme che hanno lambito la centrale idroelettrica sul fiume Marta, un'azienda agricola, un agriturismo e diversi annessi agricoli. Trenta ettari di terreno sono andati in fumo. Per spegnere l'incendio, oltre all'autobotte, si è alzato in volo anche un Canadair.
