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Maltrattamenti all'asilo, bimbi strattonati e terrorizzati con insulti shock dalla maestra: "Conseguenze e sofferenze per anni"

Tutte le umiliazioni che i piccoli alunni hanno subito dall'insegnante, ora sospesa. Le hanno scoperte i carabinieri dopo le segnalazioni di genitori e preside

Li avrebbe dovuti educare con amore e rispetto. Invece li avrebbe riempiti di insulti, urla a pochi centimetri dal viso, li avrebbe strattonati. E lo avrebbe fatto "quotidianamente", stando alle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Viterbo che nell'aula di una scuola dell'infanzia di un piccolo comune a sud della provincia (di cui non pubblichiamo i nomi per non rendere riconoscibili le piccole vittime) hanno installato delle telecamere trovando riscontro alle segnalazioni arrivate dai genitori degli alunni e dalla dirigente dell'istituto.

Bambini d'asilo strattonati, insultati e umiliati: i VIDEO shock della maestra

I sospetti di genitori e preside

Avevano denunciato "segnali di sofferenza e malessere" nei bambini, dai 3 ai 5 anni, "soprattutto in concomitanza con una specifica maestra", che da moltissimi anni insegnava in quella scuola e i cui comportamenti erano già monitorati da tempo dalla preside. Poi l'intervento dei militari dell'Arma, coordinati dalla procura di Viterbo, le cui indagini hanno portato l'insegnante a essere indagata per la "abituale condotta di maltrattamento fisico e psicologico, anche in forma assistita" e a essere sospesa dall'insegnamento. Da giovedì, infatti, la donna, su disposizione del gip, non può più esercitare la professione. E non potrà farlo per i prossimi 12 mesi, in qualsiasi istituto, sia esso pubblico o privato.

Frasi e immagini shock nei video

Per più di un mese le telecamere installate nell'aula hanno cristallizzato quello che gli inquirenti definiscono come "un 'metodo' educativo e didattico improntato a un rimarcato autoritarismo, condotte aggressive e comportamenti denigratori" nei confronti dei piccoli alunni. "Quotidianamente - riportano procura e carabinieri - i bambini sono risultati vittime delle ire della maestra che, con i propri atteggiamenti autoritari, aggressivi e violenti, li sottoponeva a un clima di paura e frustrazione". Ovviamente gli alunni, per la loro tenerissima età, sono stati incapaci di manifestare chiaramente e tempestivamente ai genitori le loro sofferenze. "Sofferenze e disagi che si sono spesso protratti negli anni a seguire", sottolineano gli investigatori.

Insultati e strattonati

L'insegnante sarebbe stata solita gridare ai bambini frasi come "Scema" o "Faccia da c..o", urlargli a pochi centimetri dal viso quando, giunti alla massima sopportazione, scoppiavano a piangere. Dalle indagini è "risultata prassi consolidata per la maestra apostrofare i bambini con epiteti ingiuriosi". Una maestra che avrebbe perso facilmente le staffe, anche davanti a un'innocente risata fuori posto di un piccolo alunno. "Per tutta risposta - ricostruiscono gli inquirenti - a quel contegno innocente ha trascinato un bambino per un braccio mettendolo in disparte rispetto a tutti gli altri, proferendo con tono aspro parole minacciose non adeguate a un luogo in cui educare i bambini con amore e rispetto, del tipo 'Te do 'na papagna', 'Stai zitta non sei nessuno', 'Smettila di piangere che ti butto dove butto i rami secchi'".

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