Morte di Maria Sestina Arcuri, il fidanzato Landolfi in Cassazione: "Sono innocente"
Fissata l'udienza davanti alla suprema corte. Il 33enne è stato condannato a 22 anni di carcere per femminicidio dalla corte di appello che ha ribaltato la sentenza di assoluzione del tribunale di Viterbo
Incidente o femminicidio? Sulla morte di Maria Sestina Arcuri ultima parola alla Cassazione, chiamata a stabilire se il fidanzato della 26enne, Andrea Landolfi, sia colpevole o innocente. Fissata per il 9 novembre l'udienza davanti alla suprema corte, che riprenderà in mano la vicenda riesaminando ogni prova e testimonianza raccolta.
Il 21 dicembre scorso la corte di assise d'appello di Roma ha ribaltato la sentenza di primo grado del tribunale di Viterbo che aveva assolto Landolfi dalle accuse di omicidio volontario e di omissione di soccorso. Il 33enne è stato condannato a 22 anni di reclusione per l'omicidio della fidanzata, 26 anni, che sarebbe stata buttata per le scale al culmine dell'ennesima lite che aveva convinto la ragazza a interrompere la relazione.
Arcuri è morta dopo essere precipitata dalle scale di casa della nonna di Landolfi nella notte tra il 3 e il 4 febbraio 2019. Si trovavano a Ronciglione, dove la coppia stava trascorrendo il fine settimana insieme all'anziana e al figlioletto che lui aveva avuto da una precedente relazione.
Per la corte d'assise d'appello l'unica dinamica possibile è stata quella della caduta dall'alto provocata dal lancio di Landolfi. "L'ha lanciata per le scale - scrivono i giudici di secondo grado nelle motivazioni - e ha omesso qualsiasi iniziativa per cercare di salvarle la vita, completando il suo disegno di morte. La sentenza di assoluzione è frutto di una non corretta valutazione delle prove. È stata privilegiata l'ipotesi tecnicamente meno probabile della dinamica dell'evento ancorandola alle prove dichiarative meno credibili. L'ipotesi della caduta accidentale è contraria alla logica, alle leggi della fisica e agli accertamenti medico legali sui corpi dell'imputato e della vittima".