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Venerdì, 19 Aprile 2024
LA CITTÀ CHE CAMBIA / Nepi

Casale del 700 abbandonato si trasforma in polo culturale all'avanguardia: recupero tutto locale

L'antico fabbricato che sovrasta la collina attraversata dall'acquedotto di Nepi cambia pelle: edificio ad efficienza energetica e impatto ambientale zero

Da casale settecentesco a polo culturale all'avanguardia. È la trasformazione dell'antico fabbricato che, a Nepi, sovrasta la collina attraversata dall'acquedotto in stile romano del XVI - XVIII secolo. A due passi dal centro storico, sarà una location per eventi culturali e sede di un centro di formazione accreditato presso la Regione Lazio, con l'obiettivo di diventare un polo di riferimento per lo sviluppo di attività e collaborazioni culturali, sociali ed economiche.

Si chiamerà "L'acquedotto" e sarà circondato da oltre un ettaro di verde che dona al sito una spiccata vocazione panoramica e paesaggistica. Non a caso il casale in cui sorge, edificato alla fine del XVIII secolo, è stato immortalato su tela, insieme al vicino acquedotto, da diversi pittori durante l'epoca dei Grand tour ottocenteschi.

Nepi - L'acquedotto in una vecchia immagine

L'intervento di recupero, avvenuto sotto la supervisione della Soprintendenza, è stato eseguito da una ditta locale specializzata in restauri monumentali: la Edil Concordia di Nepi, che negli anni ha già "messo le mani" sull'antichissima cattedrale del paese e sull'altrettanto remoto castello dei Borgia. Il processo di restauro è stato improntato al rispetto del paesaggio circostante. La progettazione e la scelta dei materiali, infatti, sono state basate sull'ottimizzazione dell'efficienza energetica e al minor impatto ambientale possibile.

Un particolare occhio di riguardo è stato riservato anche alla storia del casale. Il seminterrato è stato ampliato per creare uno spazio per i servizi al salone principale che si trova al piano terra: un open space scavato nel tufo che mantiene le caratteristiche originarie dell'antico fabbricato. Il piano superiore presenta una copertura con orditura in legno, tegole e coppi antichi, mentre per le superfici interne ed esterne sono stati recuperati i colori originali.

Nepi - L'acquedotto e il vicino casale prima di essere recuperato

Insomma, un polo culturale all'avanguardia che ha ricevuto la prestigiosa certificazione Gbc Historic Building Oro, riservata agli interventi di restauro e riqualificazione sostenibile degli edifici storici. Il progetto nepesino si è aggiudicato il premio nella categoria Leadership in design & performance di Gbc Italia Awards, i riconoscimenti annuali che premiano le eccellenze e le buone pratiche di sostenibilità in edilizia assegnati da Green Building Council Italia. Ma cosa è la Green Building Council Italia? Un'associazione, presente in oltre settanta paesi del mondo, a cui aderiscono imprese e comunità professionali operanti nel mercato delle costruzioni sostenibili. "Promuove - spiegano da Gbc Italia - un processo di trasformazione dell'edilizia attraverso la promozione del sistema di certificazione di terza parte e dei propri protocolli di certificazione i cui parametri stabiliscono precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energeticamente efficienti e a impatto ambientale contenuto".

Gbc Italia Awards al polo culturale l'Acquedotto di Nepi-3

Il riconoscimento è stato accolto con entusiasmo dall'ingegnere Gianmarco Concordia dell'omonima azienda nepesina. "Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, anche perché i progetti con una certificazione di sostenibilità sono già di per sé delle eccellenze. Gli altri candidati erano soprattutto progetti nel comune di Milano, cioè la zona più all'avanguardia in Italia in queste tematiche. Conseguire quindi un premio nazionale con un progetto della Tuscia, nato dal territorio e per il territorio, è ancor più importante perché valorizza un'area ricca di beni architettonici, paesaggistici e artistici, dimostrando che è meritevoli di grandi palcoscenici. Il polo culturale l'Acquedotto diventerà una location e centro di formazione con attività di respiro nazionale e internazionale con una natura votata alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio. Vittorio Sgarbi (sottosegretario alla Cultura, ndr), il cui rapporto diretto con la Tuscia è ben noto, e Alfonso Pecorario Scanio (presidente di fondazione Univerde e docente universitario, ndr) si sono dimostrati molto interessati al nostro progetto e vogliono venire a Nepi a visitarlo. L'attenzione da parte di esponenti di livello nazionale è per noi motivo di orgoglio, nonché la dimostrazione che quando la sostenibilità incontra il mondo dell'edilizia nel segno di eccellenza e qualità si ottengono i risultati migliori".

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