Sabato al Palazzo della Cultura a Caprarola la presentazione del libro "Quattro ragazzi, storie di altri tempi" di Egidio Storelli

Le storie sono ambientate negli anni ’70  e ’80 del secolo scorso, nel pieno di quelli che sono passati alla storia come “gli anni di piombo”. L’autore, che è scomparso improvvisamente lo scorso 30 dicembre, ci racconta la vita di quattro ragazzi che a fronte di scelte di vita molto diverse, due si arruolano in polizia e due aderiscono alla lotta armate nelle fila delle Brigate Rosse, vedono intrecciarsi inestricabilmente le loro storie. Storelli ci presenta le loro vicende senza giudicare o simpatizzare per gli uni o per gli altri, cercando essenzialmente di rimanere super partes e narrando i fatti così come avvennero a quei tempi. Un libro molto interessante che, letto mentre è stato appena trasmesso dalla Rai “Esterno Notte” di Bellocchio, aiuta tutti, specialmente i giovani che fortunatamente non hanno vissuto quei terribili anni, a meglio comprendere quelli che Sergio Zavoli definì “gli anni bui della nostra Repubblica”.

La presentazione sarà curata da Roberto Donini, giornalista della rivista “Polizia Moderna”, e da Biagio Stefani del gruppo Volontari della biblioteca comunale di Caprarola. Prima dell’inizio della presentazione è previsto l’intervento del Sindaco di Caprarola Angelo Borgna.

Egidio Storelli (1/9/1953 – 30/12/2021) ha prestato servizio come Ispettore Superiore nella Polizia di Stato ed è vissuto, tranne parentesi lavorative, nel suo paese, Caprarola. Negli ultimi anni, avendo iniziato quasi per gioco a pubblicare su Facebook brevi storie caprolatte, si è dedicato alla passione per la scrittura. Ha partecipato a premi letterari come “Premio Amerino” e “Streghe Vampiri & Co.”, giungendo finalista con racconti che poi, nel 2019, sono confluiti nella raccolta Ii cane nero e altri racconti  di Ghaleb editore.
“Quattro ragazzi, storie di altri tempi” è stato pubblicato nel 2020 ma per diverse cause, e tra queste l’emergenza covid, non è mai stato presentato al pubblico. Nel romanzo sono presenti forti legami autobiografici dato che Egidio Storelli prese parte a molti degli eventi raccontati nel libro in prima persona in quanto in forza al reparto Affari Riservati del Ministero dell’Interno, prima, e all’Ucigos poi.