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Venerdì, 19 Aprile 2024
MAXIOPERAZIONE DEI CARABINIERI / Montalto di Castro

"Sono ricambi per l'aspirapolvere", invece erano 100 chili di povere di marijuana: arrestati due uomini a Montalto di Castro

Si tratta del primo sequestro di questo tipo di droga nella Tuscia: se immessa sul mercato avrebbe fruttato oltre un milione di euro

Ieri pomeriggio, lunedì 5 giugno, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Tuscania hanno intercettato e bloccato un ingente carico di droga, destinato alle piazze di spaccio del litorale viterbese, pari a cento chili di polvere di marijuana, arrestando in flagranza due persone.

Sequestro di polvere di marijuana

La soffiata

I militari hanno avuto la segnalazione dello scarico di un bancale in casa di uno dei soggetti, disoccupato e già noto alle forze dell'ordine. Insospettiti dalla notizia, hanno effettuato un servizio di osservazione attraverso il quale hanno notato i due soggetti poi arrestati, armati di coltello, intenti ad aprire il cellophane che avvolgeva il bancale. 

A quel hanno deciso di avvicinarsi e si sono qualificati come carabinieri. "I due soggetti - riporta la procura di Civitavecchia che coordina le indagini - hanno assunto un atteggiamento molto nervoso e circospetto, asserendo che il pacco conteneva i ricambi del "Folletto", invitando i militari a verificarne il contenuto. Apparendo inverosimile per la notevole dimensione del pacco, i militari hanno proceduto alla perquisizione del contenuto del bancale che ha consentito di accertare che si trattava di 20 involucri in plastica contenenti 5 chili ciascuno di sostanza stupefacente del tipo "polvere di marijuana", per un peso totale di 100 chili".

Polvere di marijuana per la prima volta nella Tuscia

Il rinvenimento di tale tipo di droga avrebbe stupito gli stessi carabinieri poiché è la prima volta che viene sequestra nella provincia di Viterbo. Dagli immediati e conseguenti accertamenti svolti con l'ausilio dei militari specializzati del Raggruppamento investigazioni scientifiche di Roma è stato appurato che la sostanza sequestrata viene denominata “Kief”.

Cosa è la droga Kief

Il "kief" si ottiene con infiorescenze completamente essiccate dalle piante di marijuana che vengono fatte seccare e conciate. Dalle stesse si estraggono i cosiddetti tricomi, ovvero quei minuscoli cristalli che ricoprono le cime della Cannabis. Al loro interno è contenuta la resina della pianta, ricca di cannabinoidi. I tricomi sono i diretti responsabili degli effetti provocati dalla Cannabis, possedendo tutte le proprietà psicoattive della marijuana nella forma più pura.

La droga avrebbe fruttato 1 mln di euro

I primi approfondimenti investigativi, svolti confrontandosi con reparti che sul territorio nazionale hanno sequestrato lo stesso tipo di sostanza, fanno ritenere che il tipo di polvere di marijuana sequestrata, per l'elevatissimo quantitativo di Thc solitamente contenuto, è normalmente destinata ad essere tagliata per essere trasformata in panetti di hashish. "Pertanto - sottolinea la procura di Civitavecchia - è verosimile pensare che dai 100 chili sequestrati si sarebbero potuti ottenere circa 300 chili di hashish che avrebbe potuto fruttare nella vendita al dettaglio una cifra superiore a un milione di euro". Il kief viene spesso ottenuto dalle infiorescenze di piante di cannabis geneticamente modificate per migliorare la qualità e la resa e, nel contempo, ridurne le dimensioni, tali da renderne più difficile l'individuazione da parte delle forze di polizia. Basti pensare che per ottenere un chilo di polvere di marijuana sono necessarie anche diverse centinaia di piante.

Gli arresti

I due uomini sono stati immediatamente arrestati e, su disposizione della procura di Civitavecchia, uno è stato portato nel carcere di Civitavecchia e l'altro sottoposto ai domiciliari in attesa della convalida da parte del gip. "L'arresto - sottolinea la procura - è avvenuto in strada riscuotendo l'immediato plauso da parte della popolazione per il lavoro svolto".

Nuove indagini

Le indagini proseguiranno, sia per comprendere quale sia la filiera produttiva e le destinazioni di spaccio.

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