Nuova rivolta a Mammagialla: detenuti appiccano incendio, cinque poliziotti intossicati
Il grande fumo avrebbe creato panico e disordini
Nuova rivolta nel carcere di Mammagialla. Un gruppo di detenuti ha appiccato un incendio nel reparto di isolamento, dando fuoco soprattutto a vestiti e materassi. Il grande fumo avrebbe creato panico e disordini. A riportare alla calma la situazione è stata, con non poca fatica, la polizia penitenziaria ma cinque agenti sono finiti al pronto soccorso per intossicazione. Tra i refertati sembrerebbe esserci anche la comandante.
"Ancora follia e violenze nei confronti degli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Viterbo - commenta Donato Capece, segretario del Sindacato autonomo polizia penitenziaria -. Permane dunque alta la tensione nelle carceri del Lazio. Una situazione sempre critica e allarmante".
"I disordini continuano - prosegue Capece -. La situazione è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Torniamo a chiedere l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi, e la dotazione al personale della polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo stato".
Capece poi critica il provveditore regionale del Lazio, Maurizio Veneziano. "In Regione si avverte prepotente la sua assenza, che invece dovrebbe essere costante e continua, accentuata da quando è a mezzo servizio perché provveditore anche in Sardegna”. E anche il capo del Dap, Giovanni Russo: "A lui da mesi - afferma Capece - chiediamo senza avere alcun riscontro di intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza".