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Cronaca

"Sposetti in gelateria mentre la Camera votava su Berlusconi? Falso, va risarcito"

Per la Cassazione l'ex tesoriere dei Ds e parlamentare viterbese è stato diffamato

Ugo Sposetti, ex tesoriere dei Ds e parlamentare viterbese di lungo corso, è stato diffamato, secondo la Cassazione, da un articolo su un settimanale nel quale, nell'aprile 2011, è stato scritto che mentre alla Camera si votava sul 'processo breve' a Silvio Berlusconi, provvedimento osteggiato dai Dem, Sposetti era uscito da Montecitorio "per infilarsi in una gelateria" insieme al "reuccio della sanità laziale", ossia Giampaolo Angelucci.

Per la suprema corte tale affermazione "è pacificamente falsa" e ha confermato il diritto di Sposetti a essere risarcito per i danni subiti. Sia in primo che in secondo grado, l'entità del risarcimento per danno morale - sulla cui la Cassazione non ha avuto nulla da obiettare - è stata fissata in 8mila euro in considerazione del fatto che "la diffamazione aveva colpito la figura di un politico di lungo corso che rivestiva un ruolo delicato nel suo partito". Sposetti si era lamentato per le "conseguenze lesive della sua reputazione presso i lettori" per essere stato raffigurato come "un parlamentare renitente alla disciplina di partito, e che si sottrae a un voto parlamentare su di una legge fortemente contrastata dalla sua parte politica".

Per i giudici della Cassazione, riportano le motivazioni, la corte di appello di Roma, nel suo verdetto del 2020, "ha accertato un preciso contenuto dell'articolo incriminato nel senso dell'affermazione inequivoca che Sposetti si trovava fuori dall'aula e intento a conversare con Giampaolo Angelucci mentre si votava. Tale espressione è del tutto inequivocabile - affermano gli ermellini nella sentenza - e non può essere riferita a mere discussioni, interventi e dichiarazioni di voto e quindi non può che essere letta, come hanno fatto correttamente i giudici del merito, nel senso che Sposetti non aveva votato. Cosa oggettivamente e pacificamente falsa, come documentalmente e incontestabilmente dimostrato", sottolinea la Cassazione ricordando che dai verbali della seduta della Camera risulta che "il senatore Sposetti aveva partecipato a tutte e quattro le operazioni di voto".

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