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Martedì, 26 Settembre 2023
Economia

Nessuno vuole fare più i mestieri di una volta: 2mila artigiani in meno in 10 anni

Nella Tuscia il calo percentuale più alto del Lazio

Nessuno vuole fare più i mestieri di una volta. Anche nella Tuscia, dove negli ultimi dieci anni si sono persi 1927 artigiani pari al 18%. Il dato più alto tra le province del Lazio in termini percentuali. È quanto emerge da un'analisi effettuata dalla Cgia di Mestre.

Nella regione tra il 2012 e il 2022 si sono persi 15mila 557 imprenditori, pari al 12,9%. Analizzando l'andamento delle singole province, a Frosinone ci sono 1910 artigiani in meno: il calo in dieci anni è stato del 15,9%. Latina ne ha persi 1862: in percentuale la discesa è stata del 14,9%. In termini assoluti Roma ha visto scomparire quasi 9mila artigiani in dieci anni: in percentuale la Capitale segna un –11,1%. A Rieti, infine, sono 870 gli artigiani in meno: -17%.

Dai dati emerge che i giovani sono sempre meno interessati a lavorare nel settore dell'artigianato, ma anche chi ha esercitato la professione per tanti anni e non ha ancora raggiunto l'età della pensione spesso preferisce chiudere la partita Iva e continuare a rimanere nel mercato del lavoro come dipendente.

Anche nel resto d'Italia continua a diminuire il numero degli artigiani. Dal 2012 sono scesi di quasi 325mila unità (-17,4%). In questi ultimi 10 anni solo nel 2021 la platea complessiva è aumentata rispetto all'anno precedente, seppur di poco. Nell'ultimo decennio sono state Vercelli e Teramo, entrambe con il -27,2%, le province che hanno registrato la variazione negativa più elevata d'Italia. Le realtà che, invece, hanno subito le flessioni più contenute sono state Trieste con il -3,2%, Napoli con il -2,7% e Bolzano con il -2,3%.

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