"Mutui e finanziamenti giù del 15% nella Tuscia, o le banche abbassano i tassi d'interesse altrimenti sarà recessione"
Dal 4% odierno, il Taeg è destinato a scendere, oppure sarà recessione. Perlomeno a Viterbo…
Sempre meno famiglie viterbesi decidono di accendere un mutuo o chiedere un finanziamento, questo a causa dei tassi d’interesse molto alti che stanno strozzando l’economia della Tuscia e non solo. Secondo Antonio Nobili, presidente di Confconsumatori Viterbo, questo calo sarebbe quantificabile attorno al 15% rispetto al 2021. Due anni fa, infatti, appena uscita dalla pandemia, l’Italia è stata protagonista di un periodo di ripresa economica, poi bruscamente interrotto nel 2023. E la provincia viterbese non faceva certo eccezione, anche se, oggi, gli indicatori economici registrano più di qualche anomalia. Quella dei mutui e dei finanziamenti è infatti l’ultima di una (purtroppo) lunga serie.
“Nella Tuscia - dice Nobili - negli ultimi 2 anni, mutui e finanziamenti sono scesi di un 13-15%, pertanto le banche dovranno abbassare i tassi di interesse”. Qualcuna avrebbe già cominciato in queste settimane, conscia di offrire un servizio fuori portata per la classe media. Secondo il numero uno di Confconsumatori, la scelta degli istituti bancari sarebbe dettata da due esigenze: “Evitare pagamenti di tasse verso lo stato e dover concedere mutui e finanziamenti a tasso fisso o variabile con percentuali di costo del danaro più ragionevoli di quelle di oggi”. Ma non tutte le banche potrebbero adeguarsi e l’ipotesi di Nobili è nefasta, perché l’economia viterbese è già in condizioni precarie: “Se ciò non venisse fatto, l'attuale recessione che stiamo vivendo sarà tombale per il 60% dell'economia viterbese”.
Un palliativo, in questo senso, lo ha offerto il governo Meloni: “È la prima volta che un governo mette una tassa maggiore agli extraprofitti delle banche con il decreto Omnibus - continua Nobili -. Questo è molto importante perché moltissimi consumatori della nostra provincia si sono rivolti a noi negli ultimi 2 anni per contestare l'aumento spropositato sia dei prestiti al consumo, che dei finanziamenti e mutui”. Aumenti che sono ormai insostenibili: “I mutui già concessi per l'acquisto casa con il tasso variabile, in alcune situazioni da parte di qualche istituto sono aumentati dal 30 al 42%. È ovvio che i viterbesi sono in estrema difficoltà ed arrabbiati, specialmente i lavoratori dipendenti, le piccole imprese e le attività commerciali, a causa di questi scellerati aumenti”.
La cosa inaccettabile, secondo Confconsumatori, è che, quando i consumatori si rivolgono alle banche per trasformare il debito da tasso variabile a tasso fisso, trovano un muro di gomma. Insomma, a pagare sono sempre i cittadini, specialmente quelli che non sguazzano nell’oro: “Questi aumenti, derivati dalla crescita del costo del denaro voluta da parte della Banca Centrale europea, al di là dei motivi, sono fatti pagare esclusivamente a tutti i nostri consumatori, sia viterbesi che nazionali”. E, sebbene Taeg e Tan siano monitorati da Bankitalia, per Nobili le istituzioni fanno ben poco per intervenire: “Gli aumenti che le banche applicano ai propri clienti possono essere di natura di usura oggettiva. Banca d’Italia sembra che più di intervenire a favore dei correntisti stia un pò affacciata alla finestra in attesa di non si sa cosa”.