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SALARI DA FAME

I dipendenti viterbesi sono più poveri di quelli napoletani: l’indagine shock della Cgia di Mestre

Viterbo sprofonda nella classifica delle province per salari del settore privato

Un dipendente viterbese guadagna meno dei colleghi napoletani. È questo il dato che emerge dall’indagine della Cgia di Mestre, che ha pubblicato un report scioccante per quel che riguarda la Tuscia. La provincia, infatti, sprofonda nei bassifondi della classifica per salari del settore privato. Ciò vuol dire che, quanto a stipendi, Viterbo si conferma isola infelice, per non dire inferno in terra.

Dal rapporto (riferito al 2021) si evince che un lavoratore viterbese ha guadagnato in media appena 16mila euro l’anno, vale a dire poco più di 1300 euro al mese. Una cifra che, se nelle grandi metropoli significa povertà, nella terra della Vetus Urbs è sinonimo di denti serrati per arrivare al 30 del mese riuscendo a barcamenarsi tra tutte le spese necessarie per il mantenimento della famiglia. Nella classifica, la provincia della città dei Papi si attesta al 74esimo posto su 103. Una posizione poco edificante, dietro a città come Napoli, Taranto, Siracusa, Bari e Campobasso. 

Il dato assume proporzioni ancor più preoccupanti se si guarda al confronto con la media nazionale, pari a 21mila e 868 euro l’anno. A Viterbo se ne guadagnano 5460 in meno. Di riflesso, ciò dimostra che diversi cittadini della Tuscia vivono ben al di sotto della soglia di povertà, tirando a campare con stipendi sotto i mille euro. Un quadro sconfortante che conferma, ancora una volta, l’assoluto momento di crisi che il territorio viterbese sta vivendo ormai da diversi anni, anche prima della pandemia. Nel Lazio, peggio fa solo Rieti, che si piazza al 77esimo posto con numeri simili (16mila e 267). Frosinone e Latina occupano rispettivamente la 58esima e la 62esima casella, mentre Roma la 22esima. Ancora una volta, Viterbo è in grave ritardo.

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