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Venerdì, 19 Aprile 2024
SOLDI IN ARRIVO

Oltre 17 milioni di euro per costruire la Viterbo del futuro

Nel capoluogo arriva il Fesr: ecco come possono essere spesi questi soldi

La Regione premia Viterbo e invia 17 milioni e 260mila euro, i quali si vanno ad aggiungere ai 66 già presi e messi a terra per quel che riguarda il Pnrr. Il Comune, nell’ambito dei finanziamenti del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), potrà dunque beneficiare di altre risorse per cambiare volto alla città ed effettuare interventi strutturali e non solo.   

“Noi - ha detto il sindaco Chiara Frontini - siamo abituati prendere singolo progetto e cercare i soldi per capire come operare, invece in questo piano, sul quale la Regione ci sta dettando linee guida molto stringenti, il processo è lo stesso che abbiamo concepito per elaborare il programma elettorale Patto Civico: la definizione delle strategie tramite un processo partecipato”. Per questo, il prossimo 21 marzo si terrà a Palazzo dei Priori un incontro aperto. “Solo a valle di questo percorso - ha concluso la prima cittadina - poi si individueranno i singoli progetti, che però risponderanno alla visione strategica complessiva”.

Frontini ha fatto inoltre presente che Viterbo, durante una serie di incontri intercorsi alla Pisana, è stata riconosciuta best practice, ossia buona pratica d’attuazione del piano. “Ci lusinga e speriamo che queste performance, come peraltro accaduto con i progetti Pnrr, continuino”, ha commentato.

Il referente per l’attuazione e l’individuazione dei progetti sarà Stefano Peruzzo, dirigente comunale. Di certo, non si tratterà di interventi d’opera pubblica. Anche, ma soprattutto di alta programmazione, volti in particolare a migliorare la qualità degli spazi urbani. 

Chiara Frontini, Silvio Franco, Emanuele Aronne-2

L’assessore allo Sviluppo economico Silvio Franco ha dato indicazioni su cosa è questo Fesr, da dove provengono i soldi assegnati al Comune e quali saranno step per riuscire a declinarli: “È un programma europeo recepito dalla Regione Lazio, che ha avuto 1 miliardo e mezzo circa. Cinque le priorità per gestirlo: innovazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione, interventi in chiave ambientale, mobilità urbana sostenibile, infine sociale ed inclusività".

Come si arriva a decidere come utilizzarli? A spiegarlo è Emanuele Aronne, titolare dell’Urbanistica: “Tramite la definizione di strategie territoriali, la scadenza per la presentazione sarà probabilmente il 30 giugno. Dato che è previsto un percorso condiviso, il 21 ci sarà la tavola rotonda con Fondazione Carivit, Camera di Commercio e Unitus”. Ma anche l’ipotesi partenariato: “Bisognerà rispondere alla manifestazione d’interesse e poi partiranno le consultazioni”. Uno schema dei progetti ancora non c’è e, per Aronne e Franco, questo è un bene: “Ancora non ci sono singoli interventi, tuttavia quel che è indispensabile è che qualunque intervento venga messo in campo abbia tre caratteristiche, ossia che sia condiviso col partenariato, che contribuisca biodiversità, che abbia una valenza ambientale e che miri a ridurre le emissioni di co2. Eviteremo progetti e piani calati dall’alto, la consultazione sarà fondamentale discutere con i portatori d’interesse per capire dove, quando e come agire”.  

La chiosa spetta ad Aronne: “Sarà la strategia territoriale a determinare quali progetti fare, no assoluto a quelli campati per aria. E no pure alle lettere morte, alle cattedrali nel deserto. Bisognerà valorizzarli ed inserirli in un contesto preciso. Siamo avanti a tutti nel Lazio, gli unici che si sono presentati meglio. Se continuiamo così possiamo prendere anche altri finanziamenti, sulla mobilità sostenibile, ad esempio, c’è un mondo”.

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