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Economia Garbini / Via Igino Garbini

LA CITTÀ CHE MUORE | Ha chiuso pure Pittarosso, preoccupazione per dieci lavoratori

La società ha siglato un accordo con i sindacati per tutelare i lavoratori

Un'altra azienda presente a Viterbo ha chiuso i battenti. Si tratta di Pittarosso, negozio di scarpe, abbigliamento e non solo, che il 31 gennaio scorso ha abbassato la saracinesca dell'unico punto vendita presente in città, quello in via Garbini. A renderlo noto sono i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che fanno sapere che l'azienda è stata "impossibilitata a confermare il contratto di locazione che aveva con la proprietà dello stabile nel centro commerciale".

Inevitabili le conseguenze per le dieci persone impiegate. Ma le organizzazioni sindacali sottolineano che "si sono subito attivate per salvaguardare i posti di lavoro" e che "il 6 febbraio è stato firmato un verbale di accordo che protegge i lavoratori coinvolti: alcuni hanno accettato un trasferimento temporaneo in altre realtà della società, altri il licenziamento con accesso agli ammortizzatori sociali previsti".

Durante gli incontri con i sindacati, la società avrebbe "manifestato la volontà di riaprire non appena avrà trovato una adeguata locazione alternativa nella nostra città - riportano Filcams, Fisascat e Uiltucs -. Nell'accordo stipulato la società si è impegnata, non appena avrà la possibilità di riaprire un nuovo punto vendita a Viterbo, a garantire il diritto di precedenza all'assunzione per chi è stato licenziato. Tale diritto si applicherà anche a chi è stato trasferito".

"È stata l’unica soluzione possibile che ha permesso di ridurre al minimo i disagi dei lavoratori coinvolti, in attesa che possano tornare a svolgere il loro prezioso lavoro a Viterbo - commentano Donatella Ayala di Filcams Cgil, Guido Calà di Fisascat Cisl ed Elvira Fatiganti di Uiltucs Uil -. Le organizzazioni sindacali territoriali, insieme a quelle nazionali, vigileranno su quanto sottoscritto al fine di evitare ulteriori perdite di posti di lavoro, oltre quelle che già si sono verificate nel nostro territorio negli ultimi mesi in diverse realtà aziendali, anche a causa, a nostro avviso, di inefficaci interventi di parte delle istituzioni locali".

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