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Mercoledì, 24 Aprile 2024
ECONOMIA

Danni da fauna selvatica, dalla Regione 150mila euro alle aziende agricole del Viterbese nel mirino dei cinghiali

Per tutte le cinque province del Lazio la Regione ha stanziato 360mila euro di indennizzi: alla Tuscia la fetta più grande. Nel 2020, danni record a colture agricole e agli allevamenti zootecnici

Una goccia nel mare nonostante l’importo totale sia comunque notevole. Per l’annualità 2020, la Regione Lazio ha riconosciuto 360mila euro in indennizzi a tutte quelle ditte che hanno subito danni dalla fauna selvatica alle colture agricole e agli allevamenti zootecnici. Per la maggior parte, quindi, si tratta di danni causati dai cinghiali, vera spina nel fianco per agricoltori ed allevatori. La cifra stanziata, però, non copre tutti i danni. La Regione, infatti, eroga per ogni soggetto un indennizzo pari al 47% dei danni totali calcolati, praticamente la metà. Non solo. Come si legge nella determinazione con la quale sono state stabilite le graduatorie, molte aziende sono rimaste escluse dai sostegni, tanto che servirà, in futuro, stilare nuovi elenchi.

Viterbo

La provincia di Viterbo riceverà ben 150mila euro di indennizzi, la cifra più alta rispetto agli altri quadranti della regione, divisi tra 98 soggetti. C’è un’azienda agricola che ha registrato 20mila euro di danni, un’altra 21mila. Poi ce ne sono tantissime che hanno fatto registrare indennizzi calcolati che variano dai 5 ai 6mila euro fino a punte che si aggirano tra i 10mila ed i 15mila euro. Insomma, il 2020 è stato un anno nero per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali viterbesi.

Frosinone

I coltivatori diretti, gli imprenditori agricoli professionali della provincia di Frosinone riceveranno indennizzi per un totale di circa 35mila euro. I danni effettivi, quindi, sono almeno il doppio e, come detto, il bilancio è destinato a salire quando verranno completati gli elenchi dei soggetti che possono accedere agli indennizzi. Scorrendo l’elenco dei beneficiari, ci sono realtà che, solo nel 2020, hanno avuto danni per più di 8mila euro. C’è chi si è ritrovato con 7mila o 6mila e 500 euro di danni, somme ingenti per chi porta avanti un’attività di questo tipo. In media, negli ambiti territoriali di caccia di Frosinone, gli indennizzi calcolati si aggirano sui 2mila euro a testa.

Latina

Negli ambiti territoriali di caccia di Latina, sono stati previsti, per il 2020, risarcimenti per un totale di circa 34mila euro, a fronte di indennizzi calcolati di 72mila euro totali. Si va da soggetti che riceveranno poche centinaia di euro ad altri che arrivano anche sopra i 2mila euro di indennizzi. I danni maggiori, scorrendo l’elenco dei beneficiari, sono stati quelli registrati dall’azienda agricola Foschi e Fanella SS, con quasi 4mila euro di indennizzi calcolati. Togliendo, da questa cifra, il 53%, l’azienda riceverà circa mille e 800 euro.

Rieti

Nella provincia di Rieti gli indennizzi totali ammontano a circa 40mila euro. Gli importi sono molto variegati ma ci sono soggetti che hanno subito circa 6mila euro di danni effettivamente calcolati. Tanti altri si sono “fermati” tra i 2mila ed i 3mila euro. Ci sono piccoli coltivatori ma anche aziende con decine di dipendenti e che allevano centinaia di capi di bestiame. Questi indennizzi, quindi, rappresentano un piccolo aiuto per un settore che, come tanti altri, ha vissuto anni difficile a causa della pandemia e non solo.

Roma

Gli indennizzi negli ambiti territoriali di caccia di Roma sfiorano i 100mila euro. Nella provincia che, probabilmente, più di altre soffre per la presenza di cinghiali, nel 2020 si sono registrati indennizzi da record. Infatti, se i risarcimenti totali ammontano a 100mila euro, vuol dire che gli animali selvatici hanno causato danni per più del doppio di questa cifra. Scorrendo la graduatoria dei beneficiari, balza all’occhio la società agricola Fratelli Troiani, con danni per circa 21mila euro e un indennizzo di 10mila. Particolare, invece, la posizione dell’azienda agricola Caccia Silvano che, nel 2020, si è vista calcolare un indennizzo di circa 42mila euro. Avrebbe quindi dovuto ricevere almeno 20mila euro dalla Regione, soldi però che non vedrà perché, nel triennio, ha raggiunto il massimale concedibile di aiuti in regime di “de minimis”.

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