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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Stop al superbonus 110%, l'appello della Cisl: "A rischio 25mila posti di lavoro"

Secondo il sindacato serve una maggiore attenzione nei confronti delle famiglie meno abbienti

Non lasciare per strada i lavoratori e puntare sulla modernizzazione delle case popolari. È questo, in sintesi, l’appello del segretario generale della Filca Cisl del Lazio, Attillio Vallocchia, in merito alle conseguenze dello stop al Superbonus 110% deciso dal governo. Secondo il sindacalista, infatti, occorre trovare una soluzione rapida per non lasciare per strada più di 25 mila lavoratori.

Crisi decennale

Il Lazio è reduce da una crisi decennale per quanto concerne l’edilizia. Negli ultimi tre anni, invece, il settore è tornato a crescere grazie, soprattutto, agli interventi dei bonus facciate e del Superbonus 110%. “Se non vengono confermate le aperture emerse dal governo, solo nel Lazio rischiano di rimanere per strada più di 25mila lavoratori, incluso l’indotto della filiera delle costruzioni” dice Vallocchia.

Famiglie in difficoltà

Secondo la Filca Cisl serve, e sembra che il governo voglia ascoltare queste proposte, puntare soprattutto sulle famiglie meno abbienti e sull’edilizia popolare. “Vi è un’esigenza di rigenerazione urbana delle periferie – continua Vallocchia - dove con il Superbonus non si è intervenuti in maniera importante. Bisogna poi evitare che nel Lazio gli interventi già in programma sugli alloggi popolari vengano frenati. Gli investimenti sull’edilizia popolare possono dare soluzioni per modernizzare le abitazioni delle famiglie meno abbienti. I bonus sono stati e restano strumenti importanti per la ripartenza dell’economia e del lavoro e vanno collegati in modo strutturale alle fasce di reddito più deboli e classi energetiche più basse”.

Sisma bonus e svolta green

Per Vallocchia è necessario investire sul Sisma bonus. Questi tipi di interventi, finora, sono stati soltanto marginali, nonostante circa il 90% dei comuni laziali presenti elementi di rischio sismico.  Poi occorre una svolta green, investendo “nell’utilizzo di materiali e tecnologie che rispettino requisiti di sostenibilità energetica e minor impatto ambientale, puntando a un’edilizia di qualità. Ora speriamo che venga trovata una soluzione ragionevole, per non interrompere questo processo virtuoso del settore delle costruzioni e per limitare i problemi economici, con il coinvolgimento al confronto del sindacato”

Le altre proteste

Lo stop al Superbonus voluto dal governo non ha fatto infuriare solo i cittadini che volevano beneficiarne. Sulle barricate sono saliti anche i professionisti del settore dell’edilizia, come gli architetti e gli ingegneri romani che si sono “sentiti traditi” da questa scelta. Del resto, stando ai dati raccolti a dicembre 2022 da Cresme, solo a Roma il Superbonus 110% aveva sviluppato un giro d’affari da oltre 3 miliardi di euro, quasi come l’intera Toscana. Con lo stop, ci sono lavori per milioni di euro e tantissimi posti di lavoro a rischio, 30 mila secondo la stima di Cna Lazio.

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