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Giornate Fai d'autunno, due tesori da scoprire a Viterbo e provincia

Sabato 14 e domenica 15 ottobre le aperture di luoghi inaccessibili o poco noti

Giornate Fai d’autunno, sabato 14 e domenica 15 ottobre dodicesima edizione dell'evento di piazza che il Fondo per l'ambiente italiano dedica al patrimonio culturale e paesaggistico dell'Italia. Durante il fine settimana vengono proposte visite speciali, a contributo libero, in 700 luoghi straordinari in oltre 350 città, spesso inaccessibili o semplicemente insoliti, originali, curiosi, poco conosciuti e valorizzati.

È possibile visitare luoghi del sapere, palazzi storici, ville, chiese, castelli ma anche esempi di archeologia industriale, laboratori artigiani e siti produttivi ricchi di storia e curiosità. E ancora musei, collezioni d’arte, aree archeologiche, biblioteche. In programma, inoltre, itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici.

Due le aperture nella Tuscia, una a Tarquinia e l'altra a Gradoli.

La Bandita di Sebastian Matta a Tarquinia

Tarquinia - Bandita di Sebastian Matta-2

Durante le Giornate d’autunno 2023 la Bandita apre con il Fai per far conoscere parte degli spazi privati dell’artista che ospitano alcune delle sue opere, dal giardino al cortile del convento, fino alla cappella in cui Matta per anni ha lavorato e dove ora riposa. Situato nella campagna tarquiniese, nella bassa Maremma, il Ritiro della Bandita è un ex convento dei frati passionisti fondato da san Paolo della Croce nel 1750. Il convento passò poi al Comune e quindi, grazie a Luisa Laureati, amica e gallerista di Matta, venne acquistato nel 1968 dall’artista che, avendo vissuto a Roma negli anni Cinquanta, cercava un posto nei dintorni della capitale in cui creare un rifugio per vivere e lavorare. Il Ritiro della Bandita fu la casa di Sebastian Matta fino ai suoi ultimi anni di attività. Oggi sede degli archivi Matta, il complesso conserva sculture in bronzo, ceramiche, pastelli, tele, disegni e mobili e racconta l’immaginario fantastico e inimitabile di uno dei più carismatici, brillanti e visionari artisti del Novecento.

Indirizzo
Località Bandita San Pantaleo - Strada provinciale la Roccaccia, TARQUINIA, VT

Orari
Sabato: 10 - 17 (ultimo ingresso 16,30)

Domenica: 10 - 17 (ultimo ingresso 16,30)

Villa Caviciana a Gradoli

Gradoli - Villa Caviciana-2

Villa Caviciana, bene del Fai, è un’azienda agricola di prodotti biologici nata dal sogno di Friedrich Wilhelm e Monika Metzeler, un avvocato di Dusseldorf e una collezionista d’arte partiti per una vacanza e tornati in Germania innamorati della zona attorno al lago di Bolsena. Dal 1989, a poco a poco, acquisirono 144 ettari di colline, campi e boschi tra i comuni di Grotte di Castro e Gradoli, sulla sponda settentrionale del lago, davanti all’isola Bisentina. Il luogo era ideale, con dolci declivi, terreno fertile di origine vulcanica e il clima mite del lago. Piantarono 7mila ulivi, 35 ettari di oliveto, cui si aggiunsero 20 ettari di vigneto, i boschi - pini, castagni, noccioli, querce e corbezzoli - i campi, i pascoli e i prati. Realizzarono una tenuta moderna ed efficiente, precocemente biologica, con un frantoio e una cantina propri, e dotata dei migliori macchinari e di personale e spazi per la produzione di olio e vino, ma anche di miele, formaggi e carni, dall’allevamento, in origine, di pecore e maiali. All’efficienza teutonica di Friedrich, Monika aggiunse lo stile: chiamò due grandi architetti tedeschi, Bernard Korte e Wolfgang Doring, a disegnare rispettivamente il verde e gli edifici. La cantina ha un’architettura minimalista, linee pulite e rigorose, ma con felici guizzi, come la lunghissima scala che sale dal seminterrato, e un sofisticato recupero delle materie locali, come il tufo morbido e poroso che scalda di giallo senape le geometriche facciate. Nelle forme si legge il desiderio di inserirsi discretamente nel paesaggio, che è il protagonista assoluto di questa storia: il panorama sul lago che si gode dalla cantina, incorniciato dal vigneto e da un prato ordinato, punteggiato di opere d’arte, che sfuma nell’oliveto, è un atto d’amore il paesaggio. Villa Caviciana, la prima azienda agricola produttiva del Fai, è un modello in cui attuare principi e pratiche di coltivazione tradizionali ma anche innovative, sostenibili dal punto di vista ecologico ed economico.

Indirizzo
STRADA COMUNALE MACCHIA DEL PRETE, GRADOLI, VT

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