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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Teatro San Leonardo, il sipario si è rialzato: "Orgogliosi di essere il secondo palco più importante di Viterbo"

Sabato ha preso il via la stagione 2022 - 2023. Le emozioni prima del debutto di "Memorie dal sottosuolo" di Dostoevskij e il nostro commento allo spettacolo

Il teatro San Leonardo ha riaperto, dopo una lunga attesa. La stagione 2022 - 2023 è iniziata sabato scorso, 19 novembre, con Memorie dal sottosuolo dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij. Il direttore del teatro Giuseppe Berardino, che ha rilevato la struttura nel 2020 dopo che la sala ha ripreso vita nel 2017 in collaborazione con la fondazione Caffeina, ha proposto un inizio di stagione che non ha lasciato indifferenti. Sotto l'attenta e curata direzione artistica dell'attore e regista Simone Precoma, un altrettanto valido e stimato artista quale Nicholas Gallo si è cimentato nel duplice ruolo di regista e attore.

Teatro San Leonardo - Bistrot Caffeina-2

Portare sul palco un autore classico non è mai un'opera facile e libera da pregiudizio. Farlo con Dostoevskij rileva audacia e un pizzico di masochismo. Del resto il testo scelto parla da sé. Memorie dal sottosuolo, il più discusso dei romanzi dell'autore russo, continua a far discutere e parlare ancora oggi. E Viterbo non si lascia scappare l'occasione per rivisitare e rinfrescare la voglia di un dibattito attorno alla memoria, a noi stessi, rendendo nuovamente omaggio a uno dei più grandi autori della storia della letteratura mondiale.

Le voci prima della prima

Giuseppe Berardino"Siamo molto emozionati", esordisce Giuseppe Berardino dalle poltrone della sala mentre sul palco si pensa agli ultimi preparativi per la messinscena. "È una giornata importantissima, è la prima di una stagione teatrale che abbiamo voluto tantissimo e che stiamo mettendo in piedi con tutte le nostre forze. Dopo oltre nove mesi di sofferenza enorme dovuta al Covid e ad altre chiusure a causa delle difficoltà burocratiche per il passaggio dalla vecchia gestione alla nuova, che siamo io e mia moglie Vanessa Sansone.

La scelta di Simone Precoma come direttore artistico - spiega Berardino - viene da tante collaborazioni precedenti e ritenevamo giusto fosse lui. Il nostro maggior obiettivo è portare la gente a teatro. Vogliamo creare consapevolezza tra la cittadinanza che a Viterbo ci sono due palchi importantissimi, e noi siamo orgogliosi di essere uno di questi. Vogliamo soprattutto portare i giovani in sala: ci stiamo provando e ci stiamo riuscendo. La prova è lo spettacolo di questa sera (sabato, ndr) che vede sul palco tanti giovani attori emergenti. Abbiamo deciso di aprirci sempre più ai giovani e giovanissimi, proponendo corsi di formazione teatrale che possano dare alle "nuove" generazioni quello spazio che forse manca alla loro quotidianità, fatta purtroppo di telefonini, computer e social. Ci dirigiamo, quindi, verso la stand-up comedy".

Nicholas GalloCon il passare dei minuti la tensione inizia a farsi sentire tra gli artisti, occupati nelle ultime prove tecniche. Il regista Nicholas Gallo ci accoglie sorridendo mentre dà le direttive al fonico e al tecnico delle luci. "Ho sentito l'esigenza di portare questo testo oggi perché c'è una grande riflessione sull'uomo e sull’esistenza - afferma Gallo - L'uomo oggi è diverso. Sembra sempre proiettato su se stesso, distaccato da tutto, non partecipa alla collettività. È molto isolato, come il protagonista di questo testo che vive nel suo sottosuolo, mentale ed emotivo. È un uomo che sembra voler odiare tutti, e si rispecchia in parte nel mondo di oggi un po' arrabbiato. Mi sono voluto mettere nei suoi panni, da narratore diretto e fuori campo, inscenando la coscienza di questo personaggio. Per fare ciò nei più piccoli dettagli, ho dovuto occuparmi dell'adattamento, della riduzione teatrale, della regia e dell'interpretazione del ruolo principale".

Simone PrecomaSe si ha la possibilità di assistere ancora una volta alla messa in scena di uno dei testi più controversi mai rappresentati a teatro lo si deve a Simone Precoma, che da direttore artistico della stagione ha scelto di regalare alla sua città, Viterbo, questa pièce. Le sue parole non lasciano dubbi sul perché ha scelto di aprire con Memorie dal sottosuolo di Dostoevskij. "La stagione teatrale è stata concepita attorno al suo titolo: persistenza. È stata pensata come fosse una sorta di mostra collettiva. Ogni singola compagnia, ogni singolo registro è stato pensato come fosse un artista contemporaneo. La forma di teatro più vicina all'arte è, infatti, quella performativa. La stagione teatrale, Persistenza, è stata concepita sui tre elementi base del teatro: l'autore, l'attore e lo spettatore. Questi tre elementi dovranno, quindi, attraversare il tempo, resistere e persistere, come i testi, il bisogno di nuovi linguaggi di ogni artista. Per questo ho scelto tutte compagnie che fanno ricerca. E, infine, c'è la memoria dello spettatore. Ad oggi non mi sarei mai sognato di non fare questo spettacolo per motivi politici, ma se devo esprimere un pensiero politico credo che la cultura non debba mai essere divisiva ma universale. Come quella di Dostoevskij".

Memorie dal sottosuolo al teatro San Leonardo

Il commento dopo lo spettacolo

Ci si aspettava una presenza maggiore, più consistente, di Nicholas Gallo sulla scena. La scelta delle luci stroboscopiche sul finale, invece, hanno fatto svenire il sapore onirico ricercato durante tutta la pièce.

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