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Raccolta funghi nel Lazio: ecco le regole in vigore nel 2023 

Ecco tutte le regole e norme da sapere prima di andare a cercare funghi nei boschi

L'autunno è arrivato e con lui anche la stagione dei funghi. Tra le attività più amate dagli appassionati c'è quella della raccolta di esemplari da cucinare e gustare. Ma per farla bene si devono rispettare alcune regole. Quali? Ecco cosa prevede la Regione Lazio.

Dal 2020 non esiste più il tesserino, ma è necessario sempre frequentare il corso di formazione micologica: l’Amer – Associazione Micologica Ecologica Romana organizza ogni mese diversi corsi per l’abilitazione alla raccolta nel Lazio, anche online: le prossime date.

Prima della raccolta

La Legge Regionale 1 del 27/02/2020 – art. 9 ha infatti eliminato il tesserino di autorizzazione alla raccolta funghi, di fatto sostituendolo con l’attestato di frequenza al corso di formazione micologica, che andrà quindi esibito in caso di controlli.
Cosa è cambiato? Di fatto sono stati eliminati i costi dovuti per l’emissione e il rinnovo del tesserino (ma non la tassa annuale per la raccolta).

Quindi, prima di andare a raccogliere funghi occorre:

  1. Aver frequentato un corso di formazione micologica (come quelli tenuti dai nostri micologi) riconosciuto dalla Regione Lazio;
  2. Pagare la tassa regionale annuale di € 25,00 (€ 40 non residenti nel Lazio).

Il pagamento del contributo annuale può essere effettuato secondo le seguenti modalità riportando nella causale “L.R. n. 32/98-raccolta funghi anno…”:

  • attraverso la piattaforma PagaOnline all’indirizzo  https://pagaonline.regione.lazio.it/
  • bollettino postale c/c n. 63101000 in favore della Regione Lazio – Servizio Tesoreria;
  • bonifico bancario al seguente IBAN: IT 75 C07601 03200 000063101000. 

    NB: il versamento non è dovuto per le persone di età superiore ai 65 anni ed è valido un anno decorrente dalla data del versamento.

Per andare a funghi nel Lazio occorre quindi avere sempre con sé:

  1.   l’attestato di frequenza del corso di formazione micologica (o il vecchio tesserino che funge da attestato);
  2.   la ricevuta del versamento della tassa regionale (se dovuta);
  3.   un documento di identità valido (carta di identità, patente, ecc.).

Durante la raccolta, poi, bisogna attenersi alle ulteriori regole per la tutela dell’ambiente e della nostra salute:

  • Limiti temporali: la raccolta funghi è consentita nei giorni di martedì, venerdì, sabato e domenica (i giorni sono stabiliti ogni anno dalla Determinazione della Regione). La raccolta è vietata durante le ore notturne, da un’ora dopo il tramonto a un’ora prima della levata del sole (art. 9 l.r. Lazio 32/1998).
  • Limiti quantitativi: la raccolta giornaliera procapite di funghi epigei spontanei commestibili è determinata complessivamente in tre chilogrammi, salvo che il raccolto sia costituito da un unico esemplare o da un solo cespo di funghi concresciuti (art. 3, l.r. Lazio 32/1998).
  •   Limiti dimensionali: al fine di impedire la raccolta di esemplari fungini immaturi o troppo piccoli sono stabilite le seguenti dimensioni minime del diametro del carpoforo: a) Amanita caesarea (ovolo buono) cm. 4; b) Boletus edulis e relativo gruppo (porcino) cm. 4; c) Clitocybe geotropa (agarico geotropo) cm. 4; d) Macrolepiota procera e simili (mazza di tamburo) cm. 5; e) Agaricus campestris (prataiolo) cm. 4; f) Russula virescens (verdone) cm. 4.

Per tutte le altre specie la dimensione minima è determinata in cm. 3 (salvo deroghe art. 3bis).

Attenzione - Raccogliere i funghi quando sono sotto queste dimensioni non solo danneggia l’ambiente e la riproduzione dei miceti (non hanno ancora rilasciato le spore), ma può portare a confondere le specie commestibili con specie velenose anche mortali. In generale, bisognerebbe raccogliere solo le specie che si conoscono, ed è vietato danneggiare gli esemplari che non si raccolgono, anche se velenosi. Infatti, come prevede la legge regionale (art. 9), nella raccolta dei funghi epigei spontanei e degli altri prodotti del sottobosco è vietato l’uso di rastrelli, uncini o altri mezzi che possano danneggiare lo strato umifero del terreno, il micelio fungino o l’apparato radicale della vegetazione. È poi vietato calpestare, danneggiare e distruggere la flora fungina anche delle specie non commestibili.

I funghi raccolti devono conservare tutte le caratteristiche morfologiche dello sporoforo atte a consentire la sicura determinazione della specie. È fatto obbligo ai raccoglitori di pulire sommariamente i funghi all’atto della raccolta e di riporli e trasportarli in contenitori rigidi e aerati atti a consentire la dispersione delle spore ed evitare processi accelerati di marcescenza.

Luoghi di raccolta

Secondo l’art. 10, la raccolta dei funghi epigei spontanei e degli altri prodotti del sottobosco è vietata:
a) nelle riserve naturali integrali regionali;
b) nelle aree ricadenti in parchi e riserve naturali regionali, individuate dai relativi organismi di gestione;
c) nelle aree specificamente interdette dalla Giunta regionale per motivi silvo-colturali ovvero perché ritenute di particolare valore naturalistico o scientifico;
d) nelle aree ricadenti in parchi nazionali e riserve naturali statali, salvo diverse disposizioni dei competenti organismi di gestione.

In presenza di un Parco regionale o nazionale occorre quindi vedere in primis il regolamento del Parco: la raccolta potrebbe essere consentita o vietata solo in alcune zone o in alcuni periodi o limitata ad alcuni soggetti.

La raccolta è altresì vietata nei giardini, nei parchi privati per tutta la loro estensione, e nei terreni di pertinenza degli immobili ad uso abitativo per un raggio di almeno 100 metri, salvo che ai proprietari.

È vietato inoltre raccogliere i funghi e gli altri prodotti del sottobosco nelle aree urbane a verde pubblico e per una fascia di 10 metri dal margine delle strade di viabilità pubblica, nonché nelle aree recuperate da ex discariche e nelle zone industriali.

Dopo la raccolta

Per la sicurezza di tutti coloro che mangeranno i funghi, dopo la raccolta è fondamentale:

  1.   Ricontrollare personalmente tutti gli esemplari raccolti mentre li puliamo. Non bisogna delegare questa operazione.
  2. Scartare gli esemplari in cattivo stato di conservazione (vermi…) oppure che si sono rotti e appaiono irriconoscibili.
  3. Se si hanno dubbi sul ricoscimento e la commestibilità occorre sempre rivolgersi ai micologi delle ASL o di un’Associazione come la nostra: i nostri micologi effettuano la cernita dei funghi tutti i lunedì pomeriggio presso la sede sociale di Roma in via Tuscolana 548.

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