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L’ANALISI

REGIONALI | Come cambiano gli equilibri dopo l'accordo Frontini-Rocca: Sabatini esulta, il Pd nei guai

Chiara Frontini sarà l'arbitro di queste elezioni regionali, l'endorsement pubblico a Rocca lancia un preciso messaggio politico

Come un dito che spinge giù la prima tessera del domino, Chiara Frontini ha deciso di smuovere le acque in vista del voto per le regionali. All’improvviso e nel momento più inaspettato, a quattro giorni dall’apertura delle urne. Proprio quando, dopo una serie di voci circolate nelle scorse settimane, si pensava che il sindaco, eletto con 16mila voti, non volesse più cercare di intervenire nella sfida tra centrodestra e centrosinistra. Alla fine, però, la tentazione di indossare il vestito da arbitro è stata irresistibile.

Frontini, da anni leader di una coalizione civica - ma non troppo - capace di spazzare via settant’anni di partitocrazia viterbese, appoggerà il candidato di centrodestra Francesco Rocca. Un endorsement chiaro, pubblico ed inequivocabile, arrivato dopo aver siglato un accordo che prevede l’impegno dell’aspirante presidente in sei punti programmatici condivisi col Comune. Qualcosa di mai visto nel capoluogo, da sempre diviso nel bipolarismo perfetto destra contro sinistra. Quei 16mila voti, tradotti nella  percentuale quasi bulgara con cui Frontini ha battuto il centrosinistra, saranno l’ago della bilancia nella contesa per la Pisana e pure un test per misurare l’indice di gradimento dei viterbesi nei suoi confronti. Una sorta di tagliando all’amministrazione, al comando da esattamente sei mesi. 

Chi ne gioverà, con ogni probabilità, sarà Daniele Sabatini, candidato consigliere di Fratelli d’Italia nonché indiziato numero uno per rappresentare la Tuscia nel prossimo Consiglio regionale. Il Pd, che fino all’ultimo ha sperato di convincere il gruppo di Italia Viva interno alla maggioranza frontiniana, ora è in seri guai. Se le possibilità di potersela giocare a viso aperto, puntando tutto sul duo uscente Panunzi-Troncarelli, erano già residue, adesso tutto sfuma ancor di più. E il messaggio politico, poi, non si ferma solo alle regionali.

Ieri, ad accogliere Rocca da Schenardi, luogo in cui è stato reso pubblico l’accordo, c’era tutta la giunta Frontini. Renziani compresi. Nessuna divisione, tutti hanno condiviso la decisione di appoggiare il centrodestra. Per il bene dell’amministrazione, di cui anche i terzopolisti fanno parte. Un segnale di maturità a tutti gli effetti: cogliere l’occasione per trarne profitto. E, se l’apporto dovesse risultare in qualche modo decisivo, non è da escludere future collaborazioni anche a livello comunale. Anche se è presto, troppo presto. Per lei, Chiara, questo è quasi un ritorno a casa, essendo nata politicamente tra le fila di Alleanza Nazionale, compagine padre di Fratelli d’Italia. E poi c’è l’altro papà, Vittorio Sgarbi, il quale ha rivelato di essere stato il promotore dell’intesa odierna. Lui lo aveva detto ai tempi delle comunali: “Il centrodestra ha commesso un grave errore non alleandosi con Chiara Frontini”. In quel caso ebbe ragione, per questo stavolta hanno deciso di ascoltarlo. 

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