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Giovedì, 25 Aprile 2024
LAZIO AL VOTO

LAZIO AL VOTO | La poca affluenza spaventa i partiti, ma Viterbo è la seconda provincia dove si è votato di più

Dalle ultime rilevazioni di ieri sera, l’affluenza si attesta al 30,53%. Nel 2018 la Tuscia registrò il dato più alto, ossia il 73%, ed anche stavolta è tra le più virtuose

I dati dell’affluenza alle urne relativi alla giornata di ieri stanno creando il panico tra i partiti ed i rispettivi candidati. Alle 23, orario delle ultime rilevazioni pubblicate dal Viminale, nel Lazio è andato a votare il 26,28% degli aventi diritto. Alle precedenti elezioni regionali, cinque anni fa, alla chiusura dei seggi le cifre furono ben altre, col 66%. È ancora presto, tuttavia, per parlare di crollo: nel 2018 le consultazioni si svolsero in un unica giornata, mentre oggi c’è tempo fino alle 15. 

La Tuscia, nonostante il calo generale, si conferma una delle province con l’affluenza più alta. Nel turno domenicale, a cui farà seguito quello odierno, si sono recati alle urne il 30,53% degli elettori. Un dato più alto rispetto alla media regionale, solo Frosinone (31,28%) ha fatto meglio. Preoccupa Roma, la cui statistica è ferma al 25%. Anche se, nel 2018, la percentuale fu la migliore, com 73%. Ripetere quel risultato, salvo clamorosi afflussi nelle varie sezioni, sarà difficile, ma è bene attendere ancora i numeri definitivi dal Ministero. 

Come detto, sale la preoccupazione tra i partiti. Un’affluenza bassa non è mai un buon segnale, difatti si rischia di dover stracciare tutti i sondaggi e tutte le proiezioni. Per questo, militanti e candidati cercano di convincere gli indecisi. In una situazione anomala, forse non prevista - ieri era comunque un giorno festivo - ogni singolo voto ha un peso rilevante, e questo lo sanno bene i vertici delle varie coalizioni in corsa. Alle tre di oggi pomeriggio, quando i seggi verranno chiusi, inizierà subito lo spoglio. Prima, però, gli exit poll. Nel tardo pomeriggio, eccezion fatta per eventuali ritardi nei conteggi, il nome del nuovo presidente della Regione dovrebbe uscire. In caso di testa a testa serrato tra due contendenti, come l’ultima volta per il duello Zingaretti-Parisi, potrebbero essere necessarie diverse ore prima della proclamazione.

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