REGIONALI | Viterbo ritorna roccaforte della destra, il Pd resiste grazie a Canepina. Forza Italia si rianima, la Lega crolla
Grandi conferme ma anche grandi sorprese: tutti i dati delle regionali in salsa viterbese
Malgrado i risultati fossero noti già dal pomeriggio di ieri, lo spoglio delle schede è durato fino a tarda notte. Complici i ritardi nelle operazioni a Viterbo (una sezione), Fabrica di Roma e Sutri. La sfida tra Rocca e D'Amato, nella Tuscia, finisce 62 a 27. 66mila voti contro 28mila, divario ampissimo. La due giorni elettorale ha regalato conferme e sorprese, alcune delle quali negative come il dato dell’affluenza. Tra domenica e lunedì, infatti, si sono recati alle urne solo il 44% dei viterbesi, con un’astensione pari al 56%. Mai così alta nella storia repubblicana.
La conferma è invece Fratelli d’Italia, che consolida il trend delle politiche e si attesta nuovamente come primo partito al 38%, miglior risultato tra tutte le cinque province. Straordinario il dato di Viterbo, dove i meloniani superano addirittura il 41%. La città dei Papi, dopo anni di centrismo e la parentesi Pd, torna ad essere dunque roccaforte della destra.
La coalizione di centrodestra, e questo lo dicono i dati, ha vinto quasi esclusivamente grazie a FdI. Anche se, ai fini della sommatoria, decisivo è stato anche l’apporto di Forza Italia. Gli azzurri sono vivi, anzi, redivivi. Dopo essere sprofondati al 4% alle scorse comunali, alle regionali è arrivato dalle urne un insperato 10%, che vale il titolo di seconda forza dell’alleanza. Discorso inverso per la Lega, che crolla ancora una volta. Nel 2018 il Carroccio ottenne il 12%, tesoretto dimezzato nel giro di cinque anni. Il 6,46% non può essere un buon risultato, ma è lo scotto da pagare per un partito in fase di ricostruzione. Sempre nel centrodestra, bene la lista civica di Rocca, che sfiora un clamoroso 4%. Chiudono il quadro UdC (2,67%) e Noi Moderati-Rinascimento (1,69%). Vittorio Sgarbi, candidato per questi ultimi, nella Tuscia ha guadagnato 564 preferenze.
Ma c’è chi non può sorridere, visto il risultato finale. Nel centrosinistra il Partito democratico è costretto a leccarsi le ferite, anche se è comunque secondo partito alle spalle di FdI con il 21,92%. Se Viterbo è la roccaforte della destra, Canepina è la roccaforte della sinistra: nel comune natio di Enrico Panunzi, i dem guadagnano il 72%, con il consigliere uscente che porta a casa oltre mille preferenze. Queste percentuali bulgare evitano al Pd un passivo pesantissimo e alleviano il bruciore della sconfitta. Male, nella coalizione, le altre liste, soprattutto il Terzo polo che non sfonda e si ferma al 2,31%. Le altre cinque non superano neppure il 2%, sintomo di una bocciatura da parte dell’elettorato.
Non gode nemmeno il Movimento 5 stelle, che affonda sotto il 7%. L’onda grillina, che nella Tuscia non ha mai attratto più di tanto, è definitivamente tramontata. Poi ci sono il Pci e Unione popolare, che sommati fanno il 2,09%.