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Sanità, Barelli (Azione): "Gli intrighi di potere hanno avuto di nuovo la meglio sulla salute dei viterbesi"

Bordate del segretario provinciale di Azione dopo il "caso" della conferenza dei sindaci sulla sanità

Riceviamo e pubblichiamo da Giacomo Barelli, segretario provinciale di Azione di Carlo Calenda Viterbo

Sulla sanità viterbese si è scritto molto in questi anni, e non solo sui giornali e nelle aule consiliari ma anche altrove. Tuttavia, al di là dei continui rivolgimenti all'interno del sistema sanitario ancorato purtroppo alle alterne vicende politiche che si susseguono nel nostro partito, la sensazione che si ha fra i cittadini (al di là dell'eroico impegno di tutto il comparto durante il Covid) è di un sistema che li penalizza, poco funzionale, inadatto a rispondere ai bisogni della popolazione e soprattutto campo di battaglia della politica locale sempre alla ricerca di consenso elettorale prima che di soluzioni.

In questo la sempre meno nuova sindaca Frontini, civica fuori ma politicissima dentro, non fa eccezione e la sua nuova veste da novello capo della "house of cards" locale della sanità, inaugurata dall'ultimo incontro con i sindaci della provincia dove, pur presente, era rappresentata da un membro della sua opposizione (o forse no), è la conferma più evidente che gli "intrighi di potere" hanno avuto di nuovo la meglio sulla salute dei cittadini viterbesi.

Tutto questo non ci stupisce in una provincia che ha un ospedale la cui costruzione è iniziata nel 1968 ed in cui senza l'"aiutino" difficilmente si superano le lunghe code per analisi anche importanti. Ciò che stupisce, invece, è che nulla cambi perché tutto resti uguale e che anche chi si candida con la promessa (poi rivelatasi falsa) di spezzare certi malcostumi della politica finisca poi, invece, per essere il portavoce rivolgendosi agli stessi personaggi che di questa storia della sanità locale sono stati attori protagonisti. Protagonisti di quello che per i cittadini è un film horror che dura da oltre 30 anni, fatto di lunghe attese, viaggi della speranza fuori provincia o fuori regione e continua l'affanosa ricerca di qualche "santo in paradiso" che li possa aiutare spesso nei momenti più drammatici di famiglie colpite dalla malattia.

Che i soldi della sanità non ci siano perché si è scelto di mettere 120 miliardi sui bonus con cui avremmo risolto i problemi del sistema sanitario per 15 anni è vero ed è altrettanto vero che per sopperire le carenze di personale in Calabria arrivano addirittura medici cubani. Abbiamo chiaro altresì che i problemi sono sistemici e non possiamo risolverli con singole toppe, tuttavia ciò che sconcerta è che per risolvere questi problemi ci si rivolga sempre agli stessi personaggi anche con le cosiddette "nuove amministrazioni". Chi è causa del problema non può esserne certo la soluzione. Lo sappiamo tutti. Ma tant'è. Il legame tra sanità e politica sembra non poter essere spezzato e, anzi, aver "contagiato" anche i cosiddetti civici con la conseguenza di proseguire nella drammatica strada in cui è stata gettata la nostra sanità.

Con 17 milioni di visite di controllo arretrate, 2,5 milioni di screening oncologici non effettuati con 6 ospedali su 10 che hanno più di 40 anni e con la carenza di 20mila 500 medici e 63mila infermieri noi di Azione pensiamo che occuparsi di sanità per la politica significhi prima di tutto occuparsi dei cittadini piuttosto che dell’occupazione del potere da parte dei partiti o liste civiche che si alternano al potere e i cui disastri sono sotto gli occhi di tutti. Un paese non può definirsi civile se a una persona viene negata assistenza sanitaria perché non ha i mezzi per pagarla. Con Azione ci batteremo per impedire che questo continui ad accadere sul nostro territorio contrastando i "signori della sanità" vecchi, nuovi o presunti tali.

Giacomo Barelli
Segretario provinciale Azione di Carlo Calenda

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