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Lunedì, 2 Ottobre 2023
BORDATE AL SINDACO

Il centrodestra si riunisce e bombarda la giunta Frontini: "Sono come i Cinque stelle ma con 5 anni di ritardo"

Ieri il grande ritorno della coalizione unita, che ha acquistato anche l'appoggio di Luisa Ciambella. Ovviamente, tutti contro il sindaco

Il centrodestra viterbese torna a farsi sentire, di nuovo unito. Dopo quanto accaduto a Natale 2021, con la sfiducia firmata nei confronti di Giovanni Arena dai consiglieri della sua maggioranza, per la prima volta ieri FdI, Forza Italia e Lega sono tornati insieme pubblicamente. Tra le novità, su tutte, l’ingresso nella coalizione di Luisa Ciambella, il ritorno - dopo la parentesi con il Pd alle elezioni - di Elpidio Micci e l’arrivo sempre più probabile di Pietro Amodio. Tutti i rappresentanti dei partiti, chiaramente, si sono scagliati contro l’amministrazione di Chiara Frontini, definendola inadeguata a gestire la città e, soprattutto, non idonea ad essere l’alternativa al centrodestra.

Luisa Ciambella-3

L’incontro, organizzato da Forza Italia, si è svolto alle Terme dei Papi. Presenti Giovanni Arena e Giulio Marini per i forzisti, mentre grandi assenti Alessandro Romoli, Andrea Di Sorte e Francesco Battistoni. Per la Lega il segretario Andrea Micci, per Fratelli d’Italia il consigliere regionale Daniele Sabatini, la consigliera comunale Laura Allegrini ed il coordinatore provinciale Massimo Giampieri. C’è anche Umberto Fusco, appena uscito dalla Lega ed in procinto di formare, forse, un nuovo gruppo in seno al centrodestra.  “Non affrontiamo insieme i temi della città da troppo tempo - ha detto subito Giulio Marini - e dobbiamo ritrovare quella facilità e quella serenità che abbiamo avuto negli anni passati”. Ha seguito il suo appello Giampieri: “Quando si tratta di centrodestra e di riallacciare i fili sono sempre in prima linea. Soltanto un centrodestra unito può essere vincente e l’esperienza a livello nazionale con il governo Meloni e quella regionale con Rocca lo dimostrano”. L’intento di FdI è, appunto, ricucire la frattura del 2021, come conferma anche nel suo messaggio Mauro Rotelli: “Questa iniziativa va nella direzione che auspichiamo, ossia che l’unità del centrodestra è un valore che va preservato. Il modo migliore per garantire il buongoverno a tutti i livelli istituzionali è questo e giornate di questo tipo gettano le basi per un progetto duraturo”. Esperienze che hanno coinvolto anche volti un tempo estranei come quello di Luisa Ciambella, rappresentante proprio della Lista Rocca: “Ho sposato un modello che è quello del presidente Francesco Rocca. L’amministrazione Zingaretti è stata una totale catastrofe per questa la Tuscia. Meloni ha invece dimostrato di avere una grande lungimiranza, andando oltre i propri steccati ed aprendo gli orizzonti. Rocca, che ha dato la possibilità al nostro gruppo di sostenere il suo progetto, ha permesso di dare casa a tanti moderati che hanno subito le scelte scellerate di una sinistra piena di limiti e problematiche. Sono qui con la speranza che questo modello possa essere declinato sia in provincia, sia nei comuni che andranno al voto, sia per costruire un’alternativa a Frontini il prima possibile”. 

Giovanni Arena-5

Un’alternativa a Frontini. Esatto, perchè bisogna ripartire da quella che un tempo era la roccaforte del centrodestra, il comune di Viterbo. “L’ho sostenuta - dice Ciambella - per non dare il mio appoggio ad un male più grande. Ma ora non sostengo più questa amministrazione, perché sono i Cinque stelle con 5 anni di ritardo. Un populismo che pensa di sostituirsi alla competenza della politica”. Le ha fatto eco il leghista Micci:  “La giunta Frontini - ha detto senza giri di parole - è un disastro totale. Segno di chi si proponeva come alternativa al centrodestra ma un’alternativa non lo è mai stata”. Anche Laura Allegrini, meloniana, è di questo avviso: “Dobbiamo creare una coalizione coesa e forte, allargando il centrodestra per creare un argine al fenomeno del civismo che sta facendo tanti danni a Viterbo. Nel capoluogo ci ritroviamo a dover combattere un civismo senza senso, un’amministrazione che si doveva distinguere per capacità e visione della città ma che così non è stata. Un anno è passato invano, nel frattempo”. Ci scherza su, con il modo di fare ironico che lo caratterizza, Giovanni Arena: “Speriamo che Santa Rosa ci aiuti a sopportare chi ci governa a Viterbo”. Tutti concetti sintetizzati nella pratica da Daniele Sabatini: “In Comune dovremo avere la capacità di parlarci e di muoverci insieme e di comune accordo, per organizzare la nostra politica”. 

Laura Allegrini-3

Comune, ma non solo. Nel 2024 importanti appuntamenti elettorali attendono la Tuscia: le elezioni provinciali, tra novembre e gennaio, poi le europee e 20 elezioni comunali nei centri della provincia. E, proprio sulla situazione di Palazzo Gentili, la new-entry Ciambella ci va giù duro: “Vorremmo dare il nostro contributo al centrodestra passando anche per le elezioni provinciali. Ma bisogna togliere ogni ambiguità. E la provincia di Romoli che governa con il Pd è una provincia ambigua. A me sta bene tutto, anche il fatto che la pandemia abbia permesso di giustificare una trasversalità che la gente non capisce più, ma la prima cosa da fare è eliminare questa ambiguità”. A difendere l’assente Romoli ci ha pensato Francesco Ciarlanti, tra l’altro consigliere provinciale: “Romoli è stata la persona giusta al posto giusto, perché ha fatto ripartire la provincia. Il presidente è di Forza Italia e sta dentro il centrodestra. Quello che è successo in provincia nel 2021 è figlio di una legge che ha voluto il Pd”. 

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