CONSIGLIERI | Il Viminale attribuisce tre seggi a Viterbo: eletti Sabatini, Panunzi e Paterna

Mancano ancora otto sezioni da scrutinare ma il Ministero dell’Interno, sul portale Eligendo, ha già pubblicato la mappa relativa all’attribuzione dei nuovi seggi in Consiglio regionale. La grande sorpresa, questa volta, riguarda la Tuscia, che nella sua circoscrizione elegge tre consiglieri: Daniele Sabatini e Valentina Paterna per Fratelli d’Italia ed Enrico Panunzi per il Partito Democratico. 

Certo, dalle sezioni mancanti potrebbero arrivare aggiornamenti in termini percentuali, però il Viminale deve aver già fatto tutti i suoi calcoli e non dovrebbero esserci stravolgimenti. Il sistema elettorale laziale è un proporzionale regolato secondo il quoziente di Hagenbach-Bischoff (totale voti diviso 1 più il totale dei seggi), metodo che prende in considerazione i più alti resti - al contrario di quello d’Hondt, media maggiore - e rende alquanto difficili i calcoli fai-da-te. Per non sbagliare, i funzionari del dicastero inseriscono i dati in un cervellone, che va in automatico. Ecco perché si possono prendere per ufficiosi, se non per ufficiali, i numeri di Eligendo.

La ripartizione dei seggi alla Pisana è dunque la seguente: 30 seggi al centrodestra (22 a FdI, 3 a testa per Lega e Forza Italia, 1 alla civica di Rocca), 14 al centrosinistra (10 al Pd, 2 ad Azione, uno a testa per Verdi e lista civica D’Amato), 4 al Movimento Cinque Stelle e 1 al Polo Progressista. Il totale fa 49, a cui però va aggiunto il primo dei consiglieri non eletti, ossia il candidato presidente dem Alessio D’Amato. 

Nel dettaglio, la ripartizione dei consiglieri nelle cinque circoscrizioni è il dato più significativo: 35 a Roma, 6 a Latina, 3 a Frosinone e Viterbo, 2 a Rieti. Per la Tuscia, dunque, il trio è composto dai due di Fratelli d’Italia, Daniele Sabatini (12mila preferenze) e Valentina Paterna (3919), e il piddino Enrico Panunzi (11mila). Contro ogni pronostico, non solo per la provincia viterbese è scattato il secondo seggio, bensì anche il terzo. Questa volta, al contrario delle precedenti elezioni, la rappresentanza democratica non è stata intaccata.