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Elezioni regionali, D'Amato apre alle primarie: "Disponibile, purché allarghino il campo"

Ma Boccia non è convinto: "Servono se ci si unisce". E intanto Fratoianni propone: "Azzeriamo tutto e si apra una discussione"

Alessio D'Amato nella serata di martedì 15 novembre è stato "incoronato" candidato unico del Pd alle prossime elezioni regionali, ma nonostante ciò è aperto alle primarie di coalizione. L'assessore alla sanità uscente, appoggiato esternamente anche dal Terzo Polo di Calenda e Renzi, mentre inaugura una casa famiglia a Monte Mario lo dice ai cronisti: "Se la coalizione decide di fare le primarie c'è massima disponibilità". 

D'Amato apre alle primarie: "Non sono farsa se servono ad allargare"

Con la ratifica della scelta di Alessio D'Amato come candidato unico del Pd, avvenuta il 15 novembre alla fine della direzione regionale (50 votanti, un solo contrario, l'ex deputato Marco Miccoli), i dem hanno ufficialmente mosso il primo - discusso - passo verso le regionali del 2023. C'è ancora però uno spiraglio perché si facciano le primarie di coalizione e l'assessore è il primo a tenerlo aperto: "Se serve per allargare, io sono disponibile - fa sapere - se ci saranno, sono primarie, perché definirle una farsa?". E rilancia: "Sono aperte anche alla Lombardi, se vuole partecipare". L'assessora alla transizione ecologica, esponente del M5S e tra le principali garanti del "modello Lazio" annientato recentemente da Giuseppe Conte, aveva infatti provocato lo stesso Pd - rivolgendosi a Miccoli durante la presentazione del libro di Stefano Fassina - chiedendo se ci fosse la disponibilità a trovare un candidato di coalizione da contrapporre a D'Amato, con l'appoggio del M5S. 

I dubbi di Boccia sui gazebo

Francesco Boccia, responsabile enti locali del Pd e - fino a dieci giorni fa - tra i pochi interlocutori di Giuseppe Conte durante la fallita opera di ricucitura dell'alleanza, la pensa diversamente: "Le primarie servono sempre, ma quando si allarga il fronte e si unisce - ha specificato uscendo dalla direzione regionale del 15 - . Quando non si allarga e si divide nemmeno le primarie servono e non sono lo strumento migliore". Lui avrebbe voluto qualcosa di diverso dalla candidatura di D'Amato e conseguente alleanza con il Terzo Polo, ma le scelte di Letta dopo il diktat di Conte hanno rimesso in gioco tutto. Nonostante fosse tra i più infastiditi dalle continue dichiarazioni dell'assessore contro l'alleanza coi Cinquestelle, Boccia si è adeguato. Adesso, però, il pezzo di sinistra extra-Pd è difficilmente recuperabile. 

Fratoianni: "Si azzeri tutto, qui non si gioca a poker"

Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, all'Ansa ha commentato i sondaggi usciti nella mattinata del 16 novembre: "La partita è persa e i cittadini progressisti, democratici ed ecologisti del Lazio sono contrariati - ha detto il deputato, riferendosi a quanto emerso dalle proiezioni di Izi - anche a noi girano le scatole. Dobbiamo contrapporre intelligenza e umiltà all'irresponsabilità da giocatori da poker. Si azzeri tutti, si riapra un tavolo di confronto sui temi, senza primogeniture e senza l'ossessione di piantare bandierine o fare i primi della classe, altrimenti l'esito è segnato". Primarie o no, quindi? Secondo i sondaggi l'alleanza Si-Verdi, qualora candidasse qualcuno autonomamente (Massimo Smeriglio?), potrebbe ottenere oltre il 9% alle elezioni. Il nodo, però, non è ancora sciolto. 

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