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IL “FATTORE F”

REGIONALI | Sgarbi non sfonda, FdI e la lista civica Rocca sì: a chi sono andati i voti del sindaco Frontini?

Il sindaco Frontini aveva promesso appoggio a Rocca, ma a chi sono andati i suoi voti? Di certo non a Vittorio Sgarbi, suo assessore

Si era tanto parlato, prima delle regionali, del “fattore F”. Il sindaco civico di Viterbo, Chiara Frontini, aveva promesso il suo appoggio al candidato presidente di centrodestra Francesco Rocca. Un sostegno non solo di facciata, ma pure a livello numerico. Ma sarà stato davvero così? A chi saranno andati i voti di Frontini?

Di certo, non a Vittorio Sgarbi. Il sottosegretario, che nella giunta frontiniana è assessore alla Bellezza, a Viterbo ha conquistato un bottino piuttosto magro: 564 preferenze in tutta la circoscrizione, a Viterbo città solo 130. Numeri scarni che non sono bastati a Sgarbi l’elezione alla Pisana. Poco male, dato che è stato eletto consigliere in Lombardia e, probabilmente, con Rocca ricoprirà qualche incarico su nomina del presidente. 

Ma se i voti di Frontini non sono andati a Sgarbi, chi ne ha beneficiato? L’indiziato numero uno è Daniele Sabatini, che a livello circoscrizionale ha incassato oltre 12mila preferenze, 4mila di queste nel solo capoluogo. Ma il risultato di Sabatini non solo rispecchia i precedenti delle sue candidature passate, bensì pure quello recente di FdI alle scorse elezioni politiche. È dunque improbabile che le indicazioni di voto fossero su di lui.

Il dato curioso, semmai, è quello della lista Rocca. Anch’essa d’ispirazione civica, così come la stessa Frontini. 982 voti, poco meno della Lega, che valgono il 5,02%. Ma, anche in questo caso, i numeri non tornano. Alle comunali, la prima cittadina aveva incassato 10.454 voti al primo turno, 16mila al secondo. Lo squilibrio con quelli presi dalla lista Rocca è evidente.

E dunque, il mistero elettorale s’infittisce. La soluzione, però, potrebbe non celarsi dietro le preferenze o ai voti ai partiti. Con ogni probabilità, Chiara Frontini ha semplicemente chiesto ai suoi elettori di votare per Rocca presidente, senza barrare simboli di partito o scrivere preferenze. Al massimo, alcuni fedelissimi potrebbero aver messo la croce sullo stemma di Fratelli d’Italia, senza esprimere il candidato consigliere. Effettivamente, Rocca ha preso 1500 voti in più dei partiti di centrodestra che lo sostenevano, così come FdI, rispetto alle comunali, ha guadagnato quasi 4mila voti. Alcuni, infine, potrebbero non essere proprio andati a votare, considerando il dato dell’astensionismo, pari al 58%.

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