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RITORNO DI FIAMMA / Sutri

Sgarbi: "A Sutri c'è un clima pesante. Io avrei vinto di nuovo, ma non ho voluto ricandidarmi. Amori non ha né arte né parte"

Vittorio Sgarbi torna a parlare della sua mancata candidatura a Sutri e lancia delle bordate nei confronti del paese e del candidato di FdI Matteo Amori

Lunedì prossimo, per Vittorio Sgarbi sarà l’ultimo giorno da sindaco di Sutri. L’addio vero e proprio c’è già stato lo scorso 8 maggio, giorno del suo compleanno, quando a Fonte Vivola ha salutato il borgo viterbese con una festa. Festa alla quale era presente, tra gli invitati, Matteo Amori, il giovane candidato scelto da Fratelli d’Italia e Forza Italia per succedere al noto critico d’arte alla guida del paese. Quel giorno, al ristorante, Sgarbi e Amori si sono incontrati, hanno parlato e hanno scherzato, rilasciando a favor di camere sorrisi a trentadue denti. Sembravano aver finalmente seppellito l’ascia di guerra, e invece no. A riaccendere una disputa che, ormai, va avanti dal 2019 – giorno di una famosa lite a villa Savorelli – ci ha pensato il professore in uno dei suoi celebri video postati su Facebook. 

Vittorio Sgarbi e Matteo Amori fanno pace pubblicamente

Sgarbi, ieri sera, ha pubblicato sui suoi canali social un video abbastanza lungo nel quale rispondeva ad Andrea Chietini, uno dei suoi due sfidanti alla carica di sindaco di Arpino. In un’intervista quest’ultimo dichiarava ironicamente: “Vi pare che, se fosse stato come vogliono farci credere, a Sutri avrebbero rinunciato Sgarbi?”. La risposta del diretto interessato non ha tardato ad arrivare: “Sono stato io a decidere di non candidarmi a Sutri perché non potevo stare in un clima pesante, dove c’erano persone meno affettuose e meno libere di quelle di Arpino”. Poi, all’improvviso, parte l’attacco nei confronti del paese della Tuscia e di Amori: “È una città difficile, piena di luoghi meravigliosi ma anche di famiglie legate tra loro. Quelle stesse famiglie che ora intendono proporre a sindaco uno di Casapound con cui io non ho voluto fare polemiche. Lui – dice - non ha né arte né parte, è il Chietini di Sutri e per questo non ho voluto sfidarlo. Non sono loro a non avermi voluto, sono stato io a non volerli”. 

sgarbi 40

Sgarbi ha poi proseguito, mettendoci il carico: “Io ho deciso di non misurarmi con questo piccolo candidato (afferma riferendosi sempre ad Amori, ndr) perché mi sembrava una lotta inutile, avrei vinto e sarei stato altri cinque anni tra le mille difficoltà, le famiglie, gli orgogli e le ambizioni piuttosto modeste di certe persone. A Sutri in molti hanno la testa piccola, io ho deciso di stare ad Arpino. A Sutri non voglio e non volevo fare il sindaco perché è molto difficile, lì c’è un sacco di gente che ha avuto molto da me, che venivo da fuori, e poi dice ‘Sutri a noi’. La mentalità è quella”.

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