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LE DICHIARAZIONI

“Viterbo ha tutte le carte in regola per diventare Capitale europea della Cultura, se lo merita”

Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio, benedice la candidatura del capoluogo a Capitale europea della Cultura

La Regione Lazio esce allo scoperto e sostiene la candidatura di Viterbo a Capitale europea della Cultura. Ieri, all’incontro sulla trasformazione urbana, la vicepresidente regionale Roberta Angelilli ha fatto un endorsement pubblico: “Viterbo se lo merita ed ha tutte le carte in regola, sia per la sua vocazione che per la sua identità culturale, ambientale e per il ricco patrimonio architettonico. C’è tutto per guardare a questo obiettivo”.  

Parole che hanno fatto piacere al sindaco Chiara Frontini, la quale, per affrontare il percorso che durerà fino al 2033, ha fatto destinare quasi 300mila euro complessivi di proventi della tassa di soggiorno. 

“Sarà un processo lungo - ha detto la prima cittadina - che durerà praticamente una consiliatura intera. L’obiettivo è quello di formulare la candidatura a fine mandato e, come ho già detto, sarà un processo condiviso. Alcuni comuni della provincia stanno votando le delibere in Consiglio comunale per aderire al comitato promotore”. 

Tutta la Tuscia sarà coinvolta: “Ci sarà una cabina di pilotaggio, formata dalle principali istituzioni del territorio, ed un comitato promotore, composto dai 60 comuni della provincia. Vetralla ha già aderito con san Lorenzo Nuovo, Bagnoregio e Capodimonte. Ad oggi, da quel che sappiamo, stanno tutti supportando il progetto perché la potenziale ricaduta sul territorio è importante, sarà un percorso crescita per tutti e non solo per Viterbo”. Ma, per sostenere l’ambizione, bisognerà trovare anche le giuste risorse economiche: “Ottenere il riconoscimento è al di la di ogni aspettativa, quasi un sogno. Abbiamo ritenuto di accostare, per cominciare a ragionare, queste risorse. Le finaliste degli anni passati hanno speso tra i 38 ed i 54 milioni di euro, noi inseriremo all’interno di queste cifre tutti i progetti relativi alla cultura e non solo il rebranding istituzionale, il logo, la promozione della candidatura e il video di lancio. Stiamo pensando anche di costituire un comitato scientifico che ci supporti, perché vogliamo studiare e comprendere come snellire il processo ma garantire la massima condivisione”.

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