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L'INTERVISTA | Massimo Ragonesi, il viterbese che ha rivoluzionato l'Inail con la sua ricerca

Massimo Ragonesi è autore di un nuovo modello di prevenzione riconosciuto come buona pratica dall'Inail. Ma a Viterbo nessuno ha creduto in lui

Il modello Mcp, Movimentazione centrata sulla persona, è stato riconosciuto "buona pratica" dall'Inail nell'ambito della campagna europea per la sicurezza nella movimentazione dei carichi e dei pazienti, intitolata "Alleggeriamo il carico". L'autore di questo modello è un viterbese, il dottor Massimo Ragonesi, che ha lavorato per oltre 40 anni alla Asl di Viterbo. Una bella storia che, purtroppo, conferma il detto popolare secondo cui "nessuno è profeta in patria".

Dottor Ragonesi, ci racconta come è arrivato a questo risultato?

"Con tanto lavoro, niente arriva per caso. Sono stati necessari oltre 20 anni di duro lavoro e tutto è iniziato nel 1996, quando, insieme all'amico e collega Alessandro Perrone, abbiamo iniziato a sviluppare il modello della Movimentazione centrata sulla persona (Mcp), un modello alternativo a quello bio-meccanicistico, dominante in quel periodo storico. Quello dell'Inail, comunque, è solo l'ultimo dei riconoscimenti: solo pochi mesi fa, l'Organismo europeo per la sicurezza sul lavoro (Ohsa) ha inserito il modello Mcp nel report europeo per il 2021. Pensi che sono stati selezionati solo due lavori italiani su 50 europei".

Quali altri riconoscimenti ha ottenuto fino ad ora con il modello Mcp?

"Il primo riconoscimento in ordine di tempo coincide con l'aggiudicazione del bando di concorso Ispesl per progetti di ricerca, nel 2000. Nel 2008 è arrivata la prima pubblicazione dei risultati sulla rivista scientifica dell'Ispesl, che mostravano come il modello Mcp fosse il 40% più efficace rispetto al modello biomeccanico. Poco dopo sono arrivati altri riconoscimenti: la federazione nazionale Ipasvi lo indicava come "buona pratica" e "uno dei migliori lavori di ricerca infermieristica dell'anno", Agenas lo riconosceva come "buona pratica per la sicurezza del paziente", il ministero della Salute lo proponeva nel rafforzamento della prevenzione delle cadute del paziente. Infine, il ministero del Lavoro lo riconosceva come l'unica "buona pratica per la sicurezza dei lavoratori", la Regione Lazio lo indica nella riabilitazione respiratoria post-Covid. Poi ancora Gimbe, Cittadinanza attiva, Inail e Asr Emilia-Romagna, e non me ne vengono in mente altri in questo momento. Attualmente, le aziende sanitarie che applicano la buona pratica possono partecipare al bando Isi-Inail per accedere ai finanziamenti a fondo perduto finalizzati a interventi strutturali e magari per sostituire i letti. Le sembra poco?".

Dove è stato sperimentato il modello Mcp?

"La sperimentazione è iniziata nel 2004 e si è svolta presso strutture prestigiose tra cui, gli ospedali Sant'Andrea, San Pietro e San Camillo Forlanini di Roma. È stata poi utilizzata al Sant'Anna di Terni e in altre strutture sanitarie regionali ed extraregionali".

Lei è di Viterbo, come mai la Asl di Viterbo non risulta tra le aziende citate?

"Non saprei risponderle, dovrebbe chiedere agli interessati. Posso solo dire che non è stato un problema, visto che altrove ho sempre trovato una diversa sensibilità e un'ottima accoglienza".

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