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Due passi nella Viterbo medioevale: cosa non perdere là dove si ferma il tempo

Per i viterbesi è il quartiere medievale più grande del continente. San Pellegrino è un vero e proprio gioiello. A riportare indietro le lancette dell’orologio (al XIII secolo) è proprio la sua architettura

VITERBO - Per i viterbesi è il quartiere medievale più grande del continente. San Pellegrino è un vero e proprio gioiello. A riportare indietro le lancette dell’orologio (al XIII secolo) è proprio la sua architettura: vicoletti, torri, scalette esterne ma soprattutto chiese. Proprio su piazza San Pellegrino c’è l’imponente Palazzo degli Alessandri, con la torre Scacciaricci e la chiesa di San Pellegrino. Sulla piazza ha sede il Museo della “Macchina di Santa Rosa”.

Palazzo dei papi e duomo

Risale al 1200, quando vi si trasferì la curia pontificia di Alessandro IV. Dalla loggia, i papi si affacciavano per benedire la folla, come avviene oggi a San Pietro o fino a qualche anno fa a Castel Gandolfo (residenza estiva). 

Santa Maria della Ginestra 

Chiamata anche di San Giovanni Decollato, fu il luogo dove nella seconda metà del ‘400 venivano preparati i condannati a morte. Chiesa semplice, portale a capanna con una porta centrale. L’interno ha tre altari. Secondo la tradizione, nella chiesa sono custodite anche le corde con cui veniva eseguita la pena capitale. 

Sant’Andrea Apostolo 

Chiesa di stile romanico, rivisto però più volte nel corso dei secoli. La cripta in stile gotico è stata invece scoperta solo nel 1902. La sua torre sostiene due campane. 

Fontana a fuso 

Tipiche di Viterbo, una si trova poco distante dalla chiesa di Sant’Andrea, in piazza Pianoscarano. Si chiama così perché, come tutte le fontane del medioevo, ha il pilone centrale affusolato: questa conformazione serviva a portare l’acqua in alto per poi riversarla nella vasca. 

Santa Croce dei Mercanti

Sul portale è raffigurata una lucertola che ha diverse interpretazioni secondo la tradizione popolare: secondo alcuni, è segno di umiltà. Per altri significa morte e resurrezione. Per altri ancora è simbolo di fortuna.

Piazza della morte

Nella Chiesa di San Tommaso, che dista pochi metri, aveva sede la Confraternita della Buona Morte, che assicurava la sepoltura ai defunti delle famiglie meno abbienti. 


 

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