Viterbese, la stagione comincia malissimo: 2 punti di penalizzazione e stangata ai dirigenti. Le motivazioni
Il Tribunale federale nazionale affonda la Viterbese: "Irregolarità nel passaggio delle quote societarie"
Inizio di stagione horror per la Viterbese, quella di Marco Arturo Romano. La società, ormai esiliata dalla città e costretta a giocare a Cesano tra le contestazioni dei tifosi, comincerà il campionato di Promozione con due punti di penalizzazione. Questo è quanto deciso dal Tribunale Federale Nazionale della Figc, che ha anche inibito pesantemente i dirigenti del club, tra cui lo stesso Romano. È l’ennesimo capitolo della saga thriller che sta coinvolgendo la massima squadra della città. Un capitolo che, come molte delle altre vicissitudini recenti, assume dei contorni davvero surreali.
Ma andiamo per gradi. Lo scorso 5 settembre, il Tfn ha pubblicato la sentenza sul caso che vede coinvolti, oltre al presidente gialloblù, anche il suo braccio destro Giuseppe Capozzoli e suo padre, Vincenzo Aminta Romano. Capozzoli, Amministratore Unico e Legale Rappresentante della US Viterbese 1908 Srl, deve rispondere della violazione degli articoli 4, comma 1, del CGS, 20 bis, 5° e 6° comma, delle NOIF, 32, comma 5-quater del CGS, anche in relazione all’art. 31, comma 1, del CGS. Questo per avere, a seguito degli adempimenti previsti dalle NOIF, omesso di vigilare affinché venisse prodotta alla Co.A.P.S. (Commissione Acquisizione Partecipazioni Societarie) nel termine di 15 giorni previsto. Vincenzo Aminta Romano, padre di Marco Arturo ed amministratore unico e legale della Tecnologia & Sicurezza Srl, società acquirente con rogito notarile del 15 marzo 2023 del 19,8% del capitale della Viterbese (e già detentrice del suo 10,09%), viene anch’esso contestato dai giudici per non aver depositato la documentazione relativa ai requisiti di onorabilità del legale rappresentante e la documentazione attestante il possesso dei requisiti di solidità finanziaria della società acquirente, vale a dire la sua. Infine, nel mirino del Tribunale c’è finito anche Marco Arturo. Socio titolare di quote pari all’80,39% della Tecnologia & Sicurezza Srl, anche lui non ha depositato la documentazione relativa ai requisiti di onorabilità. Questi sono i fatti riportati nel dispositivo del Tribunale Federale.
E così, secondo quanto previsto dal Codice di Giustizia Sportiva, di mezzo c’è finita anche la Viterbese come società per il principio della responsabilità diretta e oggettiva: “Per il comportamento posto in essere - si legge nella sentenza - dai soggetti avvisati al momento della commissione dei fatti e, comunque, nei cui confronti o interesse era espletata l’attività contestata. Inoltre per rispondere, a titolo di responsabilità propria, della violazione dell’art. 32, comma 5 bis”.
Prima dell’apertura dell’udienza, Capozzoli e i due Romano hanno depositato delle proposte di accordo rimesse alla valutazione del Tribunale che, una volta lette, le ha dichiarate efficaci. Nonostante questo, però, dai giudici è arrivata una stangata: 2 mesi di inibizione per Capozzoli, 4 mesi a Romano senior ed altri 4 a Romano junior. Più 2 punti di penalizzazione in classifica, da scontare nel corso della stagione sportiva corrente, per la Viterbese.