VITERBESE | Marco Arturo Romano insulta al telefono Piero Camilli: “Sei una merda”. Lui lo denuncia
Il presidente della Viterbese ha inviato un sms abbastanza eloquente all’imprenditore
“Sei una merda”. Questo il messaggio inviato alcuni giorni fa da Marco Arturo Romano a Piero Camilli tramite cellullare. L’accaduto è stato confermato alla stampa dallo stesso Camilli, che ha inoltre mostrato come, dopo l’sms con l’insulto, Romano abbia anche provato a telefonargli. Tutto sarebbe avvenuto, come mostrano i tabulati, a tarda notte, attorno alle 2:30 del mattino. Che tra i due non corra buon sangue, soprattutto ultimamente, è cosa nota. Tuttavia, quanto accaduto nella scorsa settimana è decisamente qualcosa che va ben oltre il duello rusticano tra i due imprenditori, rispettivamente presidente ed ex presidente della Viterbese. Non è chiaro se Camilli abbia deciso di denunciare il fatto alle autorità, visto che il suo legale, Angelo Di Silvio, non ne ha parlato. L’avvocato, però, ha fatto sapere che Romano sarà denunciato per altri fatti.
Il sindaco di Grotte di Castro, patron di Ilco, ha querelato Romano per calunnia. L’attuale numero uno di via della Palazzina, infatti, appena due giorni fa aveva fatto sapere di aver sporto denuncia contro ignoti dopo aver scoperto due conti correnti, aperti dalla vecchia proprietà (quella di Camilli, ndr), che gli sarebbero stati tenuti nascosti al momento della cessione delle quote. Da questi conti, secondo lui, sarebbero stati sottratti 300mila euro. Fatto che è stato seccamente smentito dal diretto interessato, il quale sostiene come non sia avvenuta nessuna operazione illecita. Anzi, i soldi partiti da quei due conti (4100 e 4394) sarebbero serviti a Camilli per pagare debiti, tasse, stipendi dei calciatori e dei dipendenti oltre ai fornitori. “L’ho fatto - commenta a ViterboToday l’ex patron gialloblu - per lasciare la Viterbese a posto coi conti. Io ho lasciato una società sana, a sfasciarla poi ci hanno pensato altri”. Per tutta risposta, i legali ribaltano la situazione: sarebbe stata la nuova gestione di Romano, secondo la visione di Di Silvio, a non pagare gli oneri che dal momento della cessione societaria andavano progressivamente crescendo, addebitati sui due sopracitati conti. Questo avrebbe costretto Camilli di dover sborsare un’ingente quantità di denaro, oltre i 400mila euro. Come se non bastasse, quest’ultimo sostiene si essere in possesso di una lettera firmata dal businessman ciociaro in cui veniva lasciata l’autorizzazione per l’utilizzo dei due conti.
Insomma, la battaglia tra i due si trascinerà fino in tribunale. Accuse, insulti e denunce: quella tra Romano e Camilli sembra essere una vera e propria faida alimentata, forse, dai rumors che danno il secondo interessato a tornare nella Viterbo calcistica. Secondo le indiscrezioni, infatti, Camilli sarebbe pronto a rilevare la Favl Cimini con l’intento di portarla a calcare i grandi palcoscenici, forse proprio a scapito della Viterbese, retrocessa e in crisi finanziaria a causa dei quasi 5 milioni di debiti in bilancio.