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L'INTERVENTO / Civita Castellana

Rossi (FdI): "Caro energia, gli imprenditori del distretto ceramico lasciati soli al loro destino"

L'intervento di Marco Rossi, responsabile provinciale del dipartimento Impresa e mondi produttivi di Fratelli d'Italia

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Marco Rossi, responsabile provinciale del dipartimento Impresa e mondi produttivi di FdI

Abbiamo riscontrato in questi giorni un crescente interesse riguardo l’incremento dei costi dell’energia, soprattutto del gas naturale, con una maggiore attenzione per quanto riguarda uno dei settori trainanti dell’economia della Tuscia: il distretto ceramico di Civita Castellana. Un’attenzione simile non può che farci piacere, vista l’importanza di questo mondo produttivo che garantisce occupazione a circa 2mila famiglie, senza contare tutte le realtà satellite che esistono grazie a questo importante indotto.

Come Fratelli d’Italia siamo fieri di aver attenzionato questa problematica sin dall’inizio, non per mera propaganda politica a ridosso di una tornata elettorale, ma perché consci delle problematiche che potrebbero derivare da uno stop produttivo. A partire dallo scorso ottobre abbiamo portato a conoscenza dei più, grazie a una serie di iniziative, questa delicata situazione riguardante soprattutto i rincari vertiginosi del gas naturale. A ottobre 2021, quando già il costo del gas aveva toccato un incremento del 500%, andavamo invocando sostegni concreti da parte del governo per questo comparto riconosciuto ormai da molti anni come un settore energivoro.

Tale richiesta aveva registrato anche l’importante azione parlamentare del gruppo di FdI che, grazie a Mauro Rotelli, sempre attento alle richieste del nostro territorio, aveva dato seguito e concretezza a questo grido di dolore. Come da suo ordine del giorno approvato il 29 dicembre scorso, è stata richiesta l’istituzione di un fondo emergenziale per l’annualità 2022 affinché venissero destinate delle risorse alle attività produttive a tutela delle nostre eccellenze e di tutti i lavoratori. A sostegno di questa richiesta erano poi state organizzate ben due manifestazioni nella Tuscia, la prima a Viterbo il 28 gennaio e la seconda il 29 gennaio scorso proprio in una delle aree industriali appartenenti a questo comparto, per ribadire con forza la nostra vicinanza all’argomento.

Con l’inizio del conflitto russo-ucraino i costi del gas hanno visto subire ulteriori incrementi, oltretutto in un contesto in cui l’approvvigionamento viene costantemente messo in forte rischio dalla situazione geopolitica attuale. In quest’ottica dobbiamo ipotizzare nuove imminenti difficoltà, alla luce delle sanzioni mosse dall’Ue e dalle rispettive azioni di contrasto attuate dalla Russia. In un quadro non di certo roseo, gli imprenditori sono stati lasciati soli al loro destino, con la grande responsabilità di salvaguardare non solo le loro attività ma il destino di numerose famiglie, mentre i lavoratori fiaccati da un’inflazione che non cessa la sua crescita si trovano a fare i conti con una situazione che definire incerta è un eufemismo.

A ridosso dell’inizio di una nuova stagione, ci stringiamo nuovamente agli imprenditori e ai lavoratori del comparto, con la promessa che faremo ancora una volta tutto quello che ci compete per portare all’attenzione degli organi competenti le loro difficoltà e apprensioni.

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