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Venerdì, 26 Aprile 2024
Eventi Acquapendente

È il giorno dei Pugnaloni. L'origine religiosa dell'evento folcloristico di "mezzo maggio": la storia

L'origine religiosa del più bel evento folcloristico di Acquapendente

L’icona religiosa della Vergine e il laico Pugnalone a braccetto assieme nella domenica aquesiana di mezzo maggio. Era a fine XVI secolo quando il notaro Pietro Paolo Biondi traccia l’origine religiosa del più bel evento folcloristico aquesiano.

Si chiamava Henrigo Severo ed era il governatore nominato dall’imperatore Federico Barbarossa per Acquapendente. Eretico e impegnato soprattutto a tiranneggiare. Contadini impegnati, invece, a lavorare in vigna in zona Porta santa Vittoria di fronte a una cappella della Vergine parlano di ribellione. Molto lo scetticismo. Visto che il primo di loro sottolinea come la stessa avrebbe avuto esito positivo quanto riuscisse a fiorire fuori stagione il ciliegio vicino a loro. Fiorì immediatamente. E loro cominciarono a correre all’impazzata gridando al miracolo.

È notte. E all’eremita Alberto di Bretagna in ritiro spirituale alla chiesa di Santa Vittoria appare in visione la Vergine. Il messaggio è diretto: recarsi da papa Alessandro Senese, parlare del miracolo e della volontà di ribellione aquesiana. Il pontefice scrisse ai senesi, ai Tolomei di Lucca e ai pisani che combattevano contro i fiorentini a Radicofani. Oltre che agli orvietani. Si formò un contingente ed entrando da porta del Massaro e da porta San Sepolcro si impossessarono di Acquapendente.

Pochi i mezzi a disposizione degli aquesiani per battagliare a fianco a loro. Tra i più gettonati dell’epoca il pungolo, attrezzo di ferro simile a una spatola e infilato su un lungo bastone che gli fa da manico. Un’“arma” che risultò vincente e che normalmente aveva il duplice scopo di ripulire l’aratro dalle incrostazioni di terra durante l’aratura e di punzecchiare i buoi per farli procedere speditamente nello stesso lavoro. Un qualcosa di rurale e laico che, una volta Acquapendente diventato territorio papale, venne ornato di fiori nella processione celebrativa.

Passano i secoli e si trasforma nel mosaico floreale chiamato Pugnalone. Il bastone diventa pannello di legno (2,60 x 3,60 metri). Il contadino è ora artista. Disegna il bozzetto ed esegue una pittura completa con tutti i chiaroscuri e le sfumature come un  affresco o una pala di altare di grandi proporzioni. I contadini aiutanti si chiamano gruppi, che raccolgono e attaccano sullo stesso prima materiali vegetali più svariati (foglie secche di platano, quercia, castagno, magnolia, aghi di pino, infiorescenze di noce, foglie essiccate di mais, bulbo esterno della cipolla), poi i fiori (garofani, gigli, glicine, fiordalisi, gerbere, violaciocche, calendule, botton d’oro).

Ora è tutto pronto. Che inizi la festa.

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