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La ricetta anti-cinghiali di Frontini: "Ispettori ambientali, cambio dell'esposizione dei sacchi e contributi per lucchetti e cassoni"

Il sindaco ieri ha incontrato i residenti di via Genova, via Belluno, via Treviso e via Primo maggio

Quattro soluzioni per cercare non di eliminare ma quantomeno limitare la piaga dei cinghiali. Ieri, il sindaco Chiara Frontini ha incontrato i residenti della zona di via Genova, i quali, praticamente ogni giorno, sono costretti a fare i conti con i disagi causati dalle scorribande dei suidi. Secchioni assaltati, sacchetti ridotti a brandelli e rifiuti sparsi dappertutto. Adesso, poi, si aggiungono anche episodi grotteschi in cui gli animali rincorrono gli abitanti. La situazione, ormai insostenibile, ha costretto Frontini a recarsi sul posto per incontrare, in un’assemblea pubblica, i condomini.

Ci siamo messi in contatto con i vari enti che hanno competenza nel merito, noi ci concentreremo per evitare che i rifiuti vengano sparsi ovunque. Ho fatto un giro per vedere personalmente i condomini con maggiori criticità, perché la nostra responsabilità, come Comune, attiene prevalentemente all’aspetto che riguarda la gestione rifiuti, dunque evitare che i cinghiali buttino giù i cassonetti e spargano rifiuti”. Una delle istituzioni in contatto è la Provincia: “L’amministrazione provinciale - ha spiegato Frontini - è responsabile della gestione del parco e collabora con l’associazione territoriale caccia per la parte relativa alla cattura, il contenimento e l’abbattimento. So che è in dirittura d’arrivo un grande piano”.

Chiara Frontini incontra i condomini della zona di via Genova-2

Diversa questione quella dei conferimenti, per la quale il sindaco propone anzitutto due soluzioni principali: “Alcuni condomini si sono attrezzati in autonomia per installare dei moschettoni dove ci sono i cancelli per impedire il rovesciamento, questo metodo funziona. Abbiamo fatto in modo che all’interno del bilancio, ad ognuno dei condomini di queste quattro vie che attualmente non dotate, siano recapitate delle chiusure gravitazionali che si aprono con la chiave, cosicché non vengano ribaltati. L’altra cosa preparata, che diverrà ufficiale dopo la concertazione con gli amministratori verso fine marzo, è un’ordinanza che preveda il cambio dell’orario di esposizione dei mastelli”. Questo ha un motivo preciso: “Lasciare i sacchi fuori la sera significa concedere ai cinghiali una notte per fare i bagordi. Esporli invece la mattina presto, in un orario compreso tra le sei e le otto, permetterebbe di ridurre il problema”. 

Sempre a partire da fine marzo, poi, ci sarà anche una sorta di pool di esperti sul campo: “Otto ispettori ambientali, i quali controlleranno tutta la zona per sanzionare chi da da mangiare ai cinghiali ed esce col cane e non raccoglie. L’idea è quella di espandere, progressivamente, questo modus operandi a tappeto su tutta la città. Più guardie ambientali arrivano, più arriveremmo dovunque”. 

Chiara Frontini incontra i residenti di via Genova, vessati dai cinghiali-2

La quarta soluzione, infine, sono i mangiaplastica, particolari secchioni intelligenti: “Abbiamo partecipato ad un bando ed ottenuto un finanziamento per i mangiaplastica. Stiamo ancora lavorando col vecchio contratto dei rifiuti e presto speriamo di poter plasmare il nostro”.

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