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L’EVENTO

Un pomeriggio al convegno degli scettici sul vaccino: ecco cosa hanno detto e quali sono le loro posizioni

Siamo stati al convegno sui vaccini organizzati da Viterbo Insieme, al quale hanno partecipato relatori che si sono detti scettici sugli effetti del vaccino anti-Covid

“Non chiamateci no-vax”. Questa è la prima cosa che chiedono sia gli organizzatori che alcuni partecipanti. La seconda è la verità, secondo loro ancora imperscrutabile, sui vaccini e, soprattutto, sulle cosiddette “reazioni avverse”. Nonostante alcuni si autodefiniscano “complottisti”, forse ironizzando, il termine più appropriato sembra essere “scettici”.  Gli scettici sul vaccino. Ieri, alle Terme dei Papi, si è tenuto il congresso organizzato dall’associazione Viterbo Insieme dal titolo “Gli invisibili”, durante il quale sono intervenuti medici, immunologi, avvocati e professori. Tra di loro, due nomi noti al grande pubblico: Maurizio Federico, dirigente di ricerca presso il Centro nazionale per la salute globale dell’ISS, e Loredana Frasca, del Centro nazionale per la ricerca e la valutazione dei farmaci. 

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La sala era piena, stracolma. Questo nonostante la giornata uggiosa e l’orario (sabato pomeriggio). Persone di tutte le età, di varie etnie e diversa estrazione sociale. Ad accomunarle un’unica cosa, i dubbi. Forse anche le paure. Sono convinte che, sui vaccini, non ci sia stato un dibattito autentico, con contraddittorio, e che la verità sia stata calata dall’alto. In poche parole, per loro la questione non è stata dipanata, altrimenti non sarebbero in quella sala ad ascoltare i relatori. Perciò, il dibattito hanno deciso di organizzarlo tra di loro. Prima, però, hanno assistito alla proiezione de “Gli invisibili”, il “documentario sulle reazioni avverse che tutti devono vedere”, come recita la locandina. Prodotto da PlayMasterMovie, il lungometraggio (della durata di 91 minuti) è stato realizzato nel corso del 2022 e raccoglie le testimonianze delle persone che hanno subito gli effetti avversi del vaccino anti-Covid19, di medici e professionisti. Censurato da YouTube perché “non rispetta gli standard della community”, da dicembre sta girando l’Italia. Il regista Paolo Cassina è un filmmaker che da vent’anni gira inchieste giornalistiche: nel 2014, con il reportage “Con gli occhi della Neet Generation” realizzato con la giornalista Elena Redaelli, vinse il premio Ilaria Alpi. L’intento di “Invisibili”  come ha spiegato più volte Cassina, non è dare voce ai no-vax, ma ascoltare le storie di chi è rimasto danneggiato dal vaccino e non viene ascoltato.

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Dopo la proiezione, inizia il dibattito. Si susseguono gli interventi dei conferenzieri, i quali, supportati da alcune slide, espongono le loro tesi. Il più atteso è quello di Maurizio Federico, dell’Iss: “Non ci sono - esordisce - certezze specifiche per trattare i pazienti che hanno effetti avversi, non c'è ancora la sensibilità giusta e navighiamo a vista. Il virus, entrando dalle vie respiratorie, genera una reazione incontrollata che porta ad accumoli di liquido e i polmoni non fanno il loro lavoro. I vaccini - afferma - non solo non hanno fermato l'attacco del virus, ma non hanno indotto immunità né alle mucose orali né ai polmoni. L'unico risultato è stato inibire l’accumulo del liquido, salvando certamente vite. Il vaccino, però, non resta dove inoculato ma circola nel corpo e negli organi periferici, diffondendosi nelle cellule immunitarie e la Spike induce fattori sia infiammatori che antinfiammatori, creando così squilibrio. In primis, immunodepressione”. Nel novembre 2020, Federico ha perso sua figlia Lisa, deceduta a seguito di un trapianto di midollo osseo. Un mese dopo, con le sue ricerche presso l'ISS, ha scoperto un vaccino contro il Coronavirus dalla copertura di almeno 17 anni. Tuttavia, quello da lui ideato non vedrà mai la luce, nonostante pure il sottosegretario di allora, Andrea Costa, avesse confermato che funzionasse. Oggi, Federico - considerato un ricercatore “controcorrente” all’interno dell’Istituto - sostiene una posizione netta: “Approfondire e valutare gli effetti non immunogenici della proteina Spike ed i relativi meccanismi, oltre a studiare gli effetti a medio-lungo termine dell’infezione da Covid e delle relative vaccinazioni”. A tal riguardo, ha anche redatto uno studio (chiamato “progetto nazionale salute e sicurezza dei vaccini a mRNA”), inviato anche a Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute del governo Meloni. Sostanzialmente, per lui, la velocità con cui i vaccini sono stati diffusi e somministrati avrebbe pregiudicato analisi accurate dei potenziali rischi. Dunque, considerata la modalità d’azione dei vaccini ad mRNA, va fatta piena luce su ogni ipotetico dubbio. 

Frasca, Federico, Mastrangelo

L’intervento di Federico strappa alla platea una calorosa ovazione. A seguirlo, quello di Frasca, altra ricercatrice anticonformista. Lei è più diretta e, mentre parla, alle sue spalle ci sono delle diapositive. Anche lei concorda: "La Spike è stata trovata nel cuore di persone che hanno avuto la miocardite dopo il vaccino. Invece, l'RNA messaggero è stato trovato nel fegato di persone che hanno avuto un'epatite dopo il vaccino. Ormai è assodato che il siero non resta nel braccio, ci sono evidenze scientifiche”. Inoltre, stando a quanto da lei riportato, “il vaccino anti-Covid non è efficace verso le attuali varianti”. Queste le conclusioni delle sue ricerche: “Le frequenze di miocarditi nei giovani possono arrivare a 1 su 1000 (fino a 1 su 660) per le sorveglianze passive, possono arrivare a 1 su 300 e piú per le sorveglianze attive; Fino al 29% dei ragazzi possono avere alterazioni di vario tipo del battito cardiaco, aritmie, tachicardia ecc; uno studio USA di sorveglianza attiva post-covid (2020) riporta 2.5% di frequenza di miocarditi; uno studio CDC parla di alta frequenza di miocardite in persone ospedalizzate”. Non solo: “La frequenza di miocardite dopo vaccino e dopo malattia COVID-19 sono, al massimo, dello stesso ordine di grandezza; le varianti Omicron non provocano miocarditi, e tutti gli studi fanno riferimento, per la malattia, a varianti di SARS-CoV-2 fino alla delta; Il rapporto rischio/beneficio rispetto alle miocarditi è calcolato prendendo in considerazioni varianti estinte”. Anche per Frasca, dagli spettatori arrivano applausi scroscianti. 

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Prima di concludere l’incontro, c’è spazio anche per le testimonianze dirette dei partecipanti. Ognuno ha raccontato la propria esperienza e quella di amici o parenti, chiedendo soltanto una cosa: conoscere la verità. Fuori dalla sala, alcune persone distribuiscono dei volantini del movimento 3V (in foto), ma gli organizzatori dell’evento si dissociano: “Noi non siamo dei no-vax e non abbiamo nulla a che fare con questo movimento. Non sappiamo chi siano”.

Il volantino del movimento 3V-2

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