Spese veterinarie: come detrarle dalle tasse
Le spese veterinarie dei nostri amici a quattro zampe possono essere portate in detrazione: vediamo come e quali
Tra gli aspetti da considerare quando si adotta un cane o un altro animale domestico ci sono quelli relativi ai costi della loro gestione. Avere un animale in casa, significa anche assumersi delle responsabilità che devono tenere conto di quanto e come potrebbero poi incidere sulla gestione economica.
In tal caso è bene ricordare come le spese veterinarie possono essere portate in detrazione: spetta una detrazione dall’imposta lorda, pari al 19 per cento, delle spese medesime, calcolata nel limite massimo di euro 550, con una franchigia di euro 129,11.
A chi spetta e a chi no
La detrazione per le spese veterinarie spetta al soggetto che ha sostenuto la spesa, anche se non proprietario dell’animale; per le spese sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (Circolare 14.06.2001 n. 55/E, risposta 1.4.1).
La detrazione, quindi, non spetta per le spese sostenute per la cura di animali destinati: all’allevamento, alla riproduzione, o al consumo alimentare, né per la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole né in relazione ad animali utilizzati per attività illecite (decreto ministeriale 6 giugno 2001, n. 289).
Quali spese si possono detrarre?
Sono detraibili le prestazioni professionali del medico veterinario, medicinali, analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie. Non sono invece detraibili integratori e mangimi speciali, anche se prescritti dal medico.
Documenti necessari
I relativi documenti (prescrizioni e fatture o scontrini, anche elettronici o virtuali) vanno conservati per essere esibiti in caso di accertamento da parte del fisco. In caso di acquisto di medicinali, lo scontrino deve riportare:
- il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa;
- natura, qualità e quantità dei medicinali acquistati.