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L’APERTURA / Strada Cassia Sud

TusciaTerme apre i battenti: “Vogliamo che Viterbo diventi una città turistica e termale”

Il nuovo stabilimento termale è stato inaugurato stamani, mentre da domani sarà aperto al pubblico

Cinque vasche, spogliatoi, armadietti, un chiosco e, soprattutto, uno spazio completamente immerso nel verde delle campagne della Cassia. TusciaTerme, il nuovo stabilimento termale di Viterbo, stamattina si è mostrato per la prima volta ai viterbesi nel giorno dell’inaugurazione. Una cerimonia attesa da molti anni alla quale hanno preso parte in massa diversi esponenti della società cittadina: dai politici agli imprenditori passando per i professionisti e le autorità religiose. A tagliare il nastro il sindaco Chiara Frontini assieme al vescovo Orazio Francesco Piazza, a Fabio e agli altri membri della famiglia Belli, che ha promosso il progetto. 

TusciaTerme, il nuovo stabilimento termale di Viterbo

“Dietro questa realtà - ha detto Frontini - ci sono anni di duro lavoro, di ostacoli passati e oggi siamo qui per segnare questo traguardo che per lo sviluppo termale di Viterbo è molto importante. Il fatto che sia chiami TusciaTerme ha un grandissimo significato, perchè promuove il territorio, fa sistema e fa rete. Un passo da giganti verso Viterbo città termale per il quale va dato ampio merito alla famiglia Belli, che ci ha creduto fermamente dimostrando la tigna di cui solo i viterbesi sono capaci per arrivare a questo giorno. Ringraziamo chi decide di investire e credere nel territorio e ci auguriamo che questa sia una grande avventura imprenditoriale”. Anche il vescovo Piazza ha speso parole d’incoraggiamento: “Vedo che c’è la motivazione di guardare al futuro con ottimismo. Sostenere questa visione e questo progetto dovrà essere l’impegno non solo di chi lo gestirà ma anche di chi frequenterà questa bellissima struttura, che deve essere valorizzata”. 

Ad accogliere i tanti ospiti, ovviamente, il padrone di casa Fabio Belli insieme ad Andrea e Michele, che hanno illustrato la struttura in tutti i suoi spazi e i suoi servizi. A ViterboToday, Fabio spiega quanta importanza abbia per lui e per la società FreeTime l’apertura di TusciaTerme: “Un progetto presentato il 5 agosto 2002, 22 anni fa, che ha dovuto affrontare difficoltà e vari passaggi amministrativi, ma noi abbiamo sempre lavorato e creduto in questo sogno e finalmente abbiamo aperto”. Alcuni dettagli sullo stabilimento: “Abbiamo mille metri quadri di superficie d’acqua, un parcheggio all’esterno, spogliatoi, bagni, armadietti, un baretto e un’area ristoro. La particolarità che ci differenzia dal resto è un sistema di pompe di distribuzione che ci permette di dare alle cinque vasche temperature fino a 39-40 gradi. A seconda delle esigenze, le persone possono fare anche una bagnazione terapeutica, per la quale abbiamo la certificazione, e godersi la giornata sui lettini con gli ombrelloni”. Ma questo, e Belli ci tiene a sottolinearlo, è solo un inizio: “Abbiamo la fortuna di avere un’importante parte archeologica composta da vecchie terme romane che vorremmo sviluppare. Un passaggio che faremo piano piano nel tempo”.

Nei primi due mesi di attività, il sito termale - che domani, domenica 17, aprirà al pubblico - seguirà gli orari dalle 9 alle 19. “Cercheremo di allungarli e andare, per luglio e agosto, anche dopo mezzanotte. Qui infatti non c’è illuminazione e la volta celeste si vede benissimo, regalando una bella sensazione. Durante la notte l’evaporazione è alta e crea un effetto nuvola che rende questo posto forse più bello di notte che di giorno”. Per quanto riguarda i giorni, TusciaTerme è aperto tutta la settimana tranne il mercoledì: “Perché il martedì provvediamo allo svuotamento delle vasche, mandando l’acqua nella vasca di decantazione che ci consente anche un’irrigazione autonoma. Effettuiamo il lavaggio di tutte le vasche e la manutenzione della struttura, poi durante la notte le vasche vengono  riempite di nuovo e giovedì sono pronte”.

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Belli torna di nuovo sul percorso seguito per l’apertura e si toglie alcuni sassolini dalle scarpe: Sembrava stessimo distruggendo il territorio, ora tutti i viterbesi potranno vedere se abbiamo distrutto o abbiamo valorizzato quest’area. Peraltro noi abbiamo utilizzato in gran parte delle concavità naturali, oggi sistemate, perché prima qua c’era una cava. I ricorsi ci hanno sempre dato ragione”. Ma qual è stato il problema che ha impedito a questa realtà di emergere? Belli non ha dubbi: “Il problema è che c’era una cappa a bloccare questa iniziativa, riteniamo che questo debba finire una volta per tutte e stiamo già cercando di organizzare con tutte le società che hanno la concessione una collaborazione, perché la Tuscia puó essere una destinazione turistica grazie al termalismo.  A Viterbo purtroppo c’è chi si crede di essere l’imperatore o il faraone del termalismo, ma l’ultimo faraone io credo sia morto almeno 2mila anni fa. Lo sviluppo ci interessa, ci vorranno anni e ci saranno difficoltà, ma sono fiducioso”. Il sogno, comunque, è quello di espandere l’attività: “Abbiamo volumetrie importanti, come ho detto le terme romane che sono enormi e da sistemare, e vogliamo ampliare i servizi. Sui tempi non diciamo niente, visto che per aprire ci abbiamo messo 21 anni. Ma ce la metteremo tutta”.

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