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ADDIO AL SOGNO? / Centro Storico

Ospedale vecchio, il progetto del borgo della cultura rischia di naufragare. Sabatini: “La Regione ora non può partecipare”

Clamoroso retroscena dietro al progetto annunciato in pompa magna dall’ex giunta Zingaretti

Quando sul finire del 2020, in piena pandemia, la giunta Zingaretti ha fatto tappa in città per informare del progetto di recupero e rilancio dell’ex ospedale cittadino, in zona Colle del Duomo, c’è chi ha creduto potesse essere un’opera di straordinaria importanza per Viterbo. L’Ospedale Grande degli Infermi, conosciuto genericamente come “l’ospedale vecchio”, sarebbe dovuto diventare un polo culturale come pochi ce ne sono in Italia: museo multimediale, sede dell’Archivio di Stato, della biblioteca provinciale, con un teatro all’aperto ed una casa dello studente. E, invece, tutto questo oggi rischia di restare la solita chimera in salsa viterbese.

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Nonostante gli annunci in pompa magna, infatti, il quadro della situazione sembra essere totalmente diverso da quello paventato tra il dicembre 2020 e l’aprile 2021 (quando il progetto venne di nuovo sponsorizzato). L’investimento della Pisana, finanziatrice dell’intervento, ammonta a quasi 25 milioni. Una cifra monstre che però sembrerebbe essere stata congelata. A spiegarlo è Daniele Sabatini, consigliere regionale nonchè capogruppo di Fratelli d’Italia, partito che regge la maggioranza di Francesco Rocca, successore di Zingaretti: “Il finanziamento incide sul Fondo di Sviluppo e Coesione, in questo momento siamo in una fase di riprogrammazione delle risorse del fondo assieme al Ministero e a tutte le altre Regioni italiane. Gli assessori Righini ed Angelilli stanno lavorando a questa sorta di negoziazione”. Ma perché negoziare una cifra teoricamente stanziata? Semplice, perché la somma in questione, in realtà, non è ora disponibile e potrebbe non esserlo neanche in futuro: “Nel bilancio - spiega Sabatini - non è stato inserito un euro per la riqualificazione dell’ospedale vecchio, ma c’è un tema di coinvolgimento e condivisione che ci vede protagonisti. Noi ci aspettavamo di trovare le risorse in bilancio, ma purtroppo non c’erano. L’errore commesso è che tra il dire e il fare è passato del tempo e le risorse al momento non sono disponibili, così come non lo è attualmente nemmeno la compartecipazione regionale alle potenziali risorse del fondo”.  

In poche parole, questi 25 milioni sono stati per imprecisate ragioni bloccati - secondo la versione di Sabatini - dalla giunta Zingaretti ed ora quella Rocca deve prima rivedere tutti i capitoli di spesa e gli investimenti per poi avviare il progetto. “Va tutto ricostruito - precisa Sabatini - e, una volta finito, ristudiato tutto daccapo”. Inutile dirlo, si è così entrati in una fase che porterà via moltissimo tempo. L’ex ospedale, dunque, non diventerà borgo della cultura ma rimarrà l’enorme edificio decadente che è oggi. Perlomeno fino a quando la Regione non riuscirà a trovare il bandolo della matassa, ammesso e non concesso che ci sia la volontà di farlo. “Secondo il mio parere personale, quello del borgo della cultura è un progetto interessante che può rilanciare il centro storico ed arricchire ancor di più una zona già valida dal punto di vista turistico”, conclude Sabatini, lasciando aperto uno spiraglio. Il futuro però non dipende (solo) da lui e, nella situazione di Viterbo, ci sono anche gli altri capoluoghi regionali. E questo dettaglio non è di buon auspicio, visto che il peso politico della Tuscia negli ultimi anni si è dimostrato pressoché inesistente.

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