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IL FATTO

"Un fisico da Dio", cartellone pubblicitario nella bufera: "C'è Gesù palestrato, è blasfemo"

Polemiche ma anche ironia sulla campagna pubblicitaria di una palestra di Viterbo: parla l'ideatore

Un gioco di parole tanto banale quanto tremendamente azzeccato ha fatto finire nella bufera una palestra della città, caduta al centro dell'attenzione per un suo cartellone pubblicitario che, perlomeno dal punto di vista mediatico, si è rivelato essere una gran bella pensata. "Se vuoi un fisico da Dio", recita la scritta. Sullo sfondo, blu, Gesù Cristo con pettorali e muscoli scolpiti in bella mostra. Una provocazione che ha diviso la città.

Soprattutto in rete, le immagini hanno fatto presto il giro di Viterbo, attirando i primi commenti. Alcuni di questi positivi, con il gioco di parole colto da chi, a quanto pare, ritiene che si possa scherzare e ironizzare anche sulla religione. Al contrario, altri hanno sollevato la questione della blasfemia sostenendo che utilizzare le immagini sacre per pubblicità sia quantomeno anti-etico. Non illegale, visto che la Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo nel 2018 si è espressa nel merito: mettere Gesù Cristo e la Vergine Maria in pubblicità non offende la morale pubblica. E va rispettata la libertà di espressione, anche se può scioccare. 

Di certo, nel bene o nel male, del cartellone pubblicitario se ne è parlato. Eccome. Era proprio questo l’intento della mente che lo ha ideato, quella di Luca Ciccioni, esperto di marketing che ha elaborato la discussa grafica. “La cosa magnifica - commenta lui stesso - è proprio questa: quello ritratto è un uomo coi capelli lunghi, vestito da palestra e senza nessun riferimento religioso. E le persone stanno scambiando la O dietro la sua testa per un'aureola. Se solo guardassero meglio...”.

Ma quella O non è lì a caso, e Ciccioni lo sa bene. “Se facessi le cose a caso - spiega - non farei bene il mio lavoro. È piena psicologia della Gestalt quella”. Stando a quanto rivela, tra l’altro, la strategia si sarebbe rivelata proficua. “Sappiamo quello che facciamo e c'è stata un'ondata impressionante di persone che si sono avvicinate alla palestra proprio perché hanno apprezzato lo spirito ironico e informale della pubblicità, evidentemente perché sono scontente di altre palestre troppo seriose o impersonali. I pochi che si sono scandalizzati, poi, fanno molto più rumore dei tantissimi che l'hanno apprezzata. Inoltre, se si dovesse piacere a tutti, nel marketing non esisterebbe il concetto di target”.

Insomma, diversi viterbesi vogliono “un fisico da Dio”, esattamente come quello della pubblicità.

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