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ACQUE AGITATE

Sempre più sindaci chiedono di trasformare Talete in azienda speciale, Romoli disposto a valutare

Cinque primi cittadini chiedono di sottoscrivono la lettera del ronciglionese Mario Mengoni: "I problemi di Talete nascono dalla sua struttura, cambiamola". Domani incontro a Vetralla

Il maremoto scatenato da Talete non sembra volersi fermare. Mentre l’amministratore unico Salvatore Genova è ancora alle prese con il piano di ricapitalizzazione, si allarga il fronte dei sindaci e degli amministratori che chiedono la trasformazione di Talete in azienda speciale, ossia in società di diritto pubblico. Alla base della richiesta c'è proprio l'attuale struttura della società, pubblica ma di diritto privato. Per i sottoscrittori, la formula gestionale è una delle cause della crisi in cui versa ora Talete.

Mario Mengoni, sindaco di Ronciglione, ha scritto una lettera ad Alessandro Romoli, presidente dell’Ato e della Provincia, chiedendogli di valutare l’opzione. La missiva è stata firmata anche da altri primi cittadini: Giulivi di Tarquinia, Grattarola di Vignanello, Giglietti di Monterosi, Gasbarri di Carbognano e Testa di Monteromano. Romoli, che non ha ancora preso ufficialmente posizione in merito, si è detto disponibile a far discutere la proposta in assemblea dei sindaci. Intanto, domani, è in programma a Vetralla il convegno “Acqua bene comune, crisi Talete, quali soluzioni?”, al quale parteciperanno anche Bengasi Battisti, Luisa Ciambella, Massimo Erbetti, Paola Celletti e lo stesso Mengoni. 

Il clou di questa settimana, agitata dalla situazione della società idrica, sarà venerdì, giorno in cui a palazzo Gentili si riunirà la consulta d’ambito. L’oggetto della seduta sarà il colloquio tra l’Ato ed Arera sul prestito da 40 milioni andato in scena la scorsa settimana.

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