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LE PAROLE DEL SINDACO

Viterbo in festa, l'appello di Frontini: "Alcuni godono se andrà male, ma stop alle divisioni"

La sindaca interviene dopo che alcuni commercianti si sono sfilati a causa di presunte divergenze con lei

Da manifestazione che avrebbe dovuto unire, Viterbo in festa - l’evento che avrebbe dovuto raccogliere l'eredità di San Pellegrino in Fiore - è diventato il festival della divisione. La proloco da una parte, gli imprenditori dall’altra, poi le associazioni e il Comune. Avrebbero dovuto tutti collaborare per organizzare la festa, ma qualcuno si è sfilato e, di mezzo, c’è finita come al solito la politica. Alcuni commercianti, in rotta con il sindaco Chiara Frontini, hanno infatti deciso di non contribuire economicamente, così come alcune associazioni - senza aver cacciato fuori un euro - stanno cercando di impadronirsi degli spazi per scopi che non hanno nulla a che vedere con i fiori e, tantomeno, con Viterbo stessa. Insomma, il clima è tutt’altro che disteso e il pericolo è che l’organizzazione della festa possa risentirne, tramutandosi in un clamoroso fiasco.

Bersagliata dalle critiche, Frontini ha deciso di rispondere proprio quando mancano pochi giorni a Viterbo in festa: “In questi giorni sto leggendo le solite divisioni rispetto a un processo che, invece, non solo è chiarissimo ed estremamente lineare, ma soprattutto è positivo”. Parla dei commercianti che si sono sfilati a causa di presunte divergenze con lei: “Riassumono tutto il guardarsi l'ombelico che è la ragione profonda del mancato decollo di questa città. Come se partecipare fosse un favore a me, o a chiunque altro, invece che alla comunità e, quindi, anche a se stessi”. 

“In tutte le città che funzionano - prosegue la prima cittadina - i commercianti e gli imprenditori partecipano, insieme all’amministrazione e alle associazioni, a rendere vive le proprie vie. Ed è esattamente quello che sta succedendo con Viterbo in festa: le associazioni hanno un’idea, che avrebbero organizzato comunque in un weekend primaverile, e che poi è stata anticipata al ponte del primo maggio perché non c’erano le condizioni per organizzare San Pellegrino in Fiore, il Comune co-organizza coadiuvando al meglio delle proprie possibilità con uno stanziamento di 18mila 500 euro, il suolo pubblico gratuito, quattro spazi comunali gratuiti e un intero settore – guidato dal vicesindaco Alfonso Antoniozzi – a supporto per superare ostacoli e burocrazie, i commercianti e i rappresentanti di categoria partecipano e contribuiscono. Tutti i grandi eventi e festival si organizzano così: così faceva Caffeina, lasciamo stare poi i risvolti successivi, e così faceva anche San Pellegrino in Fiore, che non è mai stato organizzato dal Comune, ma sempre da un ente terzo, tranne nel 2012. E così è anche adesso”.

Poi lo sfogo, anche contro la stampa locale, a sottolineare l’assoluto malcontento di Frontini verso critiche che lei, evidentemente, considera ingenerose e pretestuose: “Capisco che c’è chi gode se la città va male perché altrimenti non ha più click da vendere, che prova costantemente a rompere il rapporto tra le associazioni, i cittadini e l’amministrazione, inquinando i pozzi e tirando fuori il peggio di ognuno, le polemiche, le frustrazioni, perché per accreditare se stesso deve per forza trovare un nemico da attaccare, rimestare nel torbido, cercare la notizia per forza. Ve la do io la notizia: così facendo, l’unica che state attaccando, in realtà, è Viterbo”. 

Per lei, chi “ama Viterbo tifa perché la manifestazione riesca e sia un successo”. In quel caso, dice, “non vincerà la proloco, né i commercianti, né la sindaca. Vincerà la città”. Frontini conclude con una frase che ha il sapore di un appello a tutta la città: “Non bucheranno le polemiche, le frustrazioni, gli attacchi. I sorrisi vincono sui bronci. Gli occhi che brillano vincono sulle lingue che tagliano. La voglia di fare vince sulla voglia di distruggere. Facciamocene tutti una ragione e cresciamo come comunità, perché occasioni come queste non vanno perse”. C’è da chiedersi se questo appello sarà ascoltato.

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