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L'ALLARME DELLE ASSOCIAZIONI

"Legge sul gioco, nella Tuscia chiuderà il 99,88% delle attività e 800 persone perderanno il lavoro"

Secondo il coordinamento Alleati per la legalità gli effetti della norma in vigore dal 28 agosto saranno controproducenti e così ha rivolto un appello pubblico alle istituzioni e ai cittadini che raccoglie anche le loro proposte

"Nella Tuscia chiuderà per sempre il 99,88% dei punti gioco e 800 persone perderanno il lavoro". A lanciare l'allarme è il coordinamento Alleati per la legalità, che raccoglie le principali associazioni del settore, che punta il dito contro la legge regionale sul gioco in vigore dal 28 agosto. "Nel Lazio, tra 60 giorni, 12mila 500 lavoratori perderanno il lavoro. È il più grande licenziamento di massa mai avvenuto nella regione per mano pubblica: per la prima volta, infatti, non è un’azienda a chiudere e a licenziare ma il legislatore regionale. Più di 8mila licenziamenti a Roma, 1600 a Latina, 1500 a Frosinone, 800 a Viterbo e 300 a Rieti".

Per il coordinamento, la legge sul gioco è "profondamente sbagliata". "Prevede - afferma Alleati per la legalità - che non potranno essere presenti punti di gioco pubblico e legale a meno di 500 metri da luoghi sensibili quali scuole, ospedali e chiese. Vogliono chiuderli per prevenire i disturbi da gioco d'azzardo con disposizioni come il distanziometro che, secondo un recente studio della Società Italiana di psichiatria, non sarebbero efficaci ma porterebbero all’azzeramento della filiera legale e alla marginalizzazione dei giocatori nelle estreme periferie, favorendo l’isolamento sociale che rappresenta la prima causa di gioco patologico. Molte altre forme di gioco, invece, non subiranno alcuna limitazione. Basti pensare al gioco online".

Gli effetti della legge, secondo il coordinamento, saranno licenziamenti e chiusure delle attività. "La norma - sostengono le associazioni - metterà per strada 6mila 500 lavoratori, di cui oltre il 50% donne, mentre altri 6mila rischieranno di perdere il posto per effetto della riduzione dei ricavi dei tanti bar e tabaccai di cui sono dipendenti o proprietari. I lavoratori (tra sale gioco, bar, tabacchi e centri scommesse) che perderanno il proprio impiego saranno 8mila 280 in provincia di Roma, di cui 4mila 825 nella Capitale, 1616 in provincia di Latina, 1547 in provincia di Frosinone, 812 in provincia di Viterbo e 299 in provincia di Rieti. Chiuderanno per sempre a Roma il 99,3% dei punti gioco, a Latina il 99,68%, a Frosinone il 99,7%, a Viterbo il 99,88%, a Rieti il 99,65%".

Le lavoratrici e i lavoratori del gioco della regione Lazio hanno rivolto un appello pubblico alle istituzioni e ai cittadini. Un appello che in queste ore, attraverso centinaia di mail, sta arrivando nella posta elettronica dei consiglieri regionali e dei deputati e senatori eletti nelle province. "Anziché licenziarci, aiutateci e sostenete le nostre proposte - è il grido che viene dal comportano -. In questi mesi abbiamo lavorato a una proposta organica di riforma, che aumenti la sicurezza della popolazione e dia certezze occupazionali. Una riforma basata su tre punti chiave: tutela della legalità, formazione degli operatori, qualificazione dei luoghi di gioco e distribuzione equilibrata dell’offerta. Le nostre proposte sono state presentante pubblicamente da tempo e riprendono le migliori esperienze applicate anche in altre regioni italiane. Per salvare i posti di lavoro, per salvaguardare i giocatori problematici, per contrastare il gioco illegale e le mafie c’è solo una cosa da fare: modificare subito quella legge regionale. Non potete esserne complici, non voltatevi dall’altra parte”.

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