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TREGEDIA NEI CAMPI A MONTALTO / Montalto di Castro

Bracciante morto, indagini sulle condizioni di lavoro. Disposta l'autopsia

Accertamenti dei carabinieri dopo il decesso di Naceur Al Masoudi. Sindacati e politica: "Regione fermi lavori pesanti in ore più calde"

Indagini a 360 gradi dopo la morte del bracciante agricolo che si è sentito male mentre era al lavoro in un campo a Montalto di Castro. La procura di Civitavecchia, che ha affidato gli accertamenti ai carabinieri, ha disposto l'autopsia che verrà eseguita nelle prossime ore. Gli esami diranno se Naceur Al Masoudi, 57enne di origini tunisine, sia stato stroncato da un malore dipeso dal caldo di questi giorni o meno.

La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di giovedì, 20 luglio, nelle campagne sull'Aurelia. Il bracciante ha accusato un malore mentre stava raccogliendo cocomeri sotto al sole. I primi a soccorrerlo sono stati i suoi colleghi. Poi il trasferimento d'urgenza all'ospedale di Tarquinia dove, nonostante sia stato fatto di tutto per salvargli la vita, il 57enne è morto poche ore dopo il ricovero.

I carabinieri hanno già eseguito un primo sopralluogo nel campo. Poi proseguiranno con l'ascolto dei colleghi di Naceur Messaoudi e andando alla ricerca di documentazioni utili alle indagini. Al centro dell'inchiesta, infatti, ci sono anche le condizioni di lavoro del bracciante, su cui gli inquirenti vogliono fare assoluta chiarezza.

Dalla Cgil alla consigliera regionale del Pd Eleonora Mattia, in diversi si sono espressi per chiede interventi a tutela della salute di tutti quei lavoratori esposti a rischi del caldo intenso. "È il quinto lavoratore nel nostro Paese il cui decesso viene collegato al caldo intenso di queste settimane, che ha superato le medie stagionali - afferma la Cgil -. In attesa che le indagini facciano chiarezza su alcuni aspetti della tragedia, tra cui la sua effettiva condizione lavorativa, sollecitiamo nuovamente la Regione Lazio a dare seguito alla richiesta unitaria delle organizzazioni sindacali, inviata due settime fa, di adottare tutte le misure previste per tutelare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori durante i picchi di calore, fino alla sospensione delle attività nelle ore più calde".

Appello anche da Mattia, membro della Commissione lavoro alla Pisana. "La Regione, in quanto competente in salute e sicurezza, fermi i lavori pesanti nelle ore più calde. Dall'agricoltura ai cantieri stradali, è urgente tutelare i lavoratori più a rischio. Ed è possibile farlo preventivamente con un'adeguata pianificazione visti i bollettini meteo che di continuo riempiono i notiziari. L'ultimo decesso nel Lazio riguarda un lavoratore agricolo morto di fatica dopo aver avuto un malore nei campi mentre era impegnato nella raccolta di cocomeri nei pressi di Montalto di Castro. È stata definita dai sindacati 'una morte annunciata', viste le precedenti e continue richieste rivolte alla Regione e alle istituzioni di intervenire con adeguate misure di prevenzione per tutelare i lavoratori più a rischio dall'impatto dell'emergenza caldo. Purtroppo non sono sufficienti le campagne social per evitare morti e infortuni sul lavoro ma servono maggiori regole e tutele. Il diritto alla vita è più importante della produttività. Un principio fondamentale di buon senso che di sicuro è condiviso anche dal presidente Rocca che, come auspico, interverrà al più presto in tal senso prima che ci sia la prossima vittima".

Anche Stefano Morea, segretario della Flai Cgil, ricorda che "sono ormai settimane che abbiamo chiesto al presidente Rocca di intervenire con un provvedimento urgente per bloccare il lavoro nelle ore più calde. Non c'era tempo da attendere. Ma ad oggi ancora nulla e siamo arrivati a una tragedia evitabile. Le allerte meteo ci sono, come ci sono gli annunci della Regione Lazio su come comportarsi con il grande e anomalo caldo. Ma come si dovrebbero comportare i lavoratori se devono recarsi a lavoro con ogni condizione meteo? Come proteggersi da 40 gradi se si lavora in campo aperto sollevando anche carichi importanti? È necessario un intervento della Regione, che è competente su salute e sicurezza, così come è necessario un intervento delle aziende per attivare azioni preventive in presenza di situazioni climatiche estreme come quelle che stiamo attraversando".

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