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Martedì, 30 Aprile 2024
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È morto don Pietro Ruzzi, il missionario che ha dedicato tutta la vita a malati e prigionieri in Africa

Domani i funerali a Caprarola dove era nato 77 anni fa

È morto don Pietro Ruzzi, missionario “Fidei donum” della diocesi di Civita Castellana. Si è spento a Viterbo, all'ospedale di Belcolle, all'età di 77 anni. I funerali alle 15 di domani, sabato 26 agosto, nella nella casa di spiritualità Santa Teresa a Caprarola, presiedute dal vescovo Marco Salvi.

Don Pietro era nato a Caprarola il 25 luglio 1946 e ordinato sacerdote il 27 giugno 1971. Era missionario in Burkina Faso dal lontano 1974, un paese dalla povertà endemica e con elevati tassi di malnutrizione. "Don Pietro - lo ricorda la diocesi di Civita Castellana - ha donato il suo tempo, le sue energie e la sua mente per annunciare la parola di Dio. Non è stato un operatore del vangelo solitario, ma ha compiuto il suo mandato in nome e per conto della Chiesa che lo ha inviato".

Così si è espresso il vescovo di Koudougou, Joachim Ouedraogo, in una lettera inviata al vescovo di Civita Castellana Marco Salvi: "Eccellenza, vorrei con la presente esprimere a lei, a nome della famiglia diocesana di Koudougou e di tutta la popolazione, con nostra profonda gratitudine per la presenza e l’opera che don Pietro compie in mezzo a noi e in favore delle persone vulnerabili. Da più di 30 anni don Pietro opera nel nostro Paese e nella nostra diocesi da più di una decina di anni, inizialmente con i Servitori dei malati a Nanoro e successivamente nella città di Koudougou dove si è dato da fare per migliorare la condizione dei prigionieri e alleviare la sofferenza dei pazienti in difficoltà".

Don Pietro era un infermiere diplomato e specializzato in medicina tropicale, maturando una lunga esperienza in Africa, prima lavorando nella capitale del Burkina Faso, Ouagadougou e successivamente spostandosi in altre zone, fino ad arrivare al Centro medico San Camillo di Nanoro, nel cuore della Savana. Un luogo non eccessivamente distante da Ouagadougou (circa 85 chilometri), ma scomodo da raggiungere poiché fuori dalle grandi vie di comunicazione e al quale si può arrivare solo attraverso una pista.

Eppure in questo ambiente così aspro e accidentato il centro medico di cui si occupa don Pietro rimane un vero e proprio “gioiello” di efficienza e di professionalità medica che, pur esistendo già dal 1992, come semplice Centro di salute e di promozione sociale (Csps), è stato inaugurato ufficialmente nel gennaio 2002. Da allora è diventato un vero e proprio punto di riferimento per tutti i malati del distretto sanitario di Nanoro, anche se c’è voluto del tempo prima che gli abitanti superassero certe resistenze e decidessero di rivolgersi al centro medico.

"Tre verbi hanno caratterizzano il suo ministero di missionario - ricorda la diocesi di Civita Castellana -. Custodire la tradizione della sua Chiesa, portare l’esperienza di fede della sua comunità, accogliere la ricchezza della diversità del popolo ospite. La consapevolezza di queste tre azioni fanno del missionario “Fidei donum” un mediatore di misericordia che dà la vita per unire le persone e per portarle a Gesù".

La diocesi di Civita Castellana "si stringe unanime nel ricordo di don Pietro, missionario “fidei donum”, un mediatore di misericordia che ha dato la vita per unire le persone e per portarle a Gesù" e "ringrazia di cuore questo suo figlio per la passione che ha messo nel servizio e per l’amore che ha profuso nella sua missione".

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