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Lunedì, 29 Aprile 2024
provincia Soriano nel Cimino

Omicidio Bramucci, gli inquirenti: "Pomirleanu ha distribuito il compenso ai killer"

Procura e carabinieri ricostruiscono i ruoli degli ultimi due arrestati per il delitto a Soriano nel Cimino

Omicidio di Salvatore Bramucci a Soriano nel Cimino, ultimo atto. Si è concretizzato con l'arresto degli ultimi due indagati: Constantin Dan Pomirleanu e Alessio Pizzuti, il primo compreso nella cerchia familiare della vittima mentre il secondo vicino agli altri esecutori materiali già identificati e arrestati nelle prime battute delle indagini.

A carico dei due destinatari della misura cautelare, rispettivamente in carcere e agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, sono "emersi elementi che li collocano a pieno titolo al pari degli altri indagati". Pomirleanu, compagno della cognata della vittima, "ha compartecipato al reclutamento del gruppo di fuoco e alla pianificazione, occupandosi anche della distribuzione dei compensi agli esecutori materiali". Pizzuti, "vicino agli altri due arrestati ritenuti tra color che hanno premuto il grilletto, ha partecipato fattivamente alla fase preparatoria sino a poche ore prima del fatto di sangue venendo, di fatto, pienamente coinvolto nell'omicidio".

Dalle prime ore della mattina di ieri, 4 gennaio, i carabinieri del comando provinciale di Viterbo sono stati impegnati nell’esecuzione delle due ulteriori ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip, su proposta della procura, nei confronti di Pomirleanu e Pizzuti. "In concorso con gli altri indagati già individuati quali responsabili dell'omicidio, sono anch'essi gravemente indiziati del delitto di omicidio volontario".

Più di un anno fa, il 7 agosto 2022, è stato rinvenuto il cadavere di Salvatore Bramucci, ucciso con diversi colpi di pistola alle prime luci dell'alba dopo essere appena uscito dalla sua abitazione. Le indagini hanno subito evidenziato che il fatto di sangue era stato studiato in ogni minimo dettaglio grazie ad accurati sopralluoghi sul luogo dell'omicidio e all'attento studio delle abitudini della vittima.

FOTOCRONACA | Omicidio Bramucci: la vittima, l'auto crivellata e la fuga del commando

Nella prima fase delle indagini è stata accertata la presenza di un gruppo di fuoco di tre persone, tra cui Tonino Bacci e Lucio La Pietra. "A bordo di due auto, una delle quali risultata rubata alcuni mesi prima, hanno raggiunto la località rurale di Acquafredda-Basso della Campana dove hanno atteso l'uscita dalla propria abitazione della vittima, bloccandole la strada e freddandola con sei colpi in diverse parti del corpo che ne hanno provocato la morte immediata".

Dopo appena un mese dal delitto, la procura ha richiesto l'emissione dei primi provvedimenti cautelari a carico di due Italiani (Bacci e La Pietra) residenti nella periferia est della Capitale, provvedimento tuttora in essere e, per uno di loro, confermato anche dal tribunale per il riesame di Roma.

"I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di comprendere che il gruppo di fuoco si era mosso sulla base di precise indicazioni fornite da una donna, interna al contesto familiare della vittima, che ha preso parte alla pianificazione dell'azione omicidiaria fin dall'inizio della sua ideazione portando, a ottobre 2022, al suo arresto". Si tratta di Sabrina Bacchio, cognata della vittima.

Nello scorso mese di settembre a cadere è stata l'ideatrice dell'assassinio, legata alla vittima da stretto vincolo familiare nonché fonte delle informazioni necessarie al gruppo di fuoco per l'esecuzione della condanna a morte del pregiudicato sorianese. La moglie di Bramucci, Elisabetta Bacchio.

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