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CRONACA NERA / Soriano nel Cimino

Omicidio Bramucci | Scena muta dei killer davanti al gip. Dopo il delitto sono stati "traditi" dalla tecnologia...

Durante l'interrogatorio di garanzia in programma questa mattina Tonino Bacci e Lucio La Pietra si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, i difensori ricorreranno al riesame

Omicidio di Salvatore Bramucci, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i due 48enne arrestati all'alba di martedì con l'accusa di aver ucciso il 58enne residente a Soriano nel Cimino. Tonino Bacci e Lucio La Pietra hanno fatto scena muta davanti alla gip Rita Cialoni, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere e che questa mattina li ha raggiunti a Mammagialla. I difensori dei due indagati hanno preannunciato che ricorreranno al tribunale del riesame per chiedere la scarcerazione.

Tonino Bacci-2Nelle 21 pagine dell'ordinanza d'arresto, Gli investigatori mettono nero su bianco le modalità con cui sono arrivati a Bacci e La Pietra. Un ruolo fondamentale l'ha avuto la tecnologia: delle telecamere di videosorveglianza alle celle telefoniche fino ad arrivare alle app di geolocalizzazione. Per quanto riguarda queste ultime, uno è la Life 360 con la quale la moglie della vittima monitorava da remoto il marito. L'altro è il dispositivo gps, fornito dalla società Unipoltech e installato dalla ditta proprietaria della Smart bianca che sarebbe stata noleggiata dagli arrestati e utilizzata il giorno dell'omicidio ma anche quello del sopralluogo avvenuto tre giorni prima.

"Un agguato organizzato in ogni minimo dettaglio", secondo la procura. Gli indagati, che in tutto sono cinque - tre a piede libero -, conoscevano, secondo la ricostruzione degli investigatori, orari e spostamenti di Bramucci. Quest'ultimo, che stava finendo di scontare ai domiciliari una pena di 3 anni e 4 mesi per usura ed estorsione, aveva sei ore al Giorno di libera uscita: dalle 8 (l'omicidio è stato commesso alle 8,20 del 7 agosto) alle 14.

"Salvatore Bramucci - si legge nell'ordinanza d'arresto -, più volte coinvolto in illecite attività criminali e dedito ad attività usurarie, nonostante stesse espiando un residuo di pena in regime di detenzione domiciliare con il permesso di allontanarsi dalla propria abitazione dalle 8 alle 14, di recente aveva in animo di riscuotere crediti maturati evidentemente nel medesimo contesto delinquenziale, di cui si trova traccia in una agenda sequestrata nella sua abitazione che riporta due pagine manoscritte contenenti sigle associate a cifre, per un importo complessivo di 47mila 300 euro". E finita di scontare la pena Bramucci si sarebbe voluto trasferire a Tenerife con questi soldi.

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